gidansheva 10 / 10 08/07/2008 03:56:36 » Rispondi Definirlo "film" è sicuramente riduttivo. "Stalker" è un lungo e profondo viaggio all'interno dell'essere umano. La "zona" rappresenta l'uomo, essere dall'animo complesso, dove la via più breve non è mai quella giusta (per citare il film). Al suo interno cela paure, dolore, felicità, speranze, credenze, conoscenza, tutto confuso in un miasma, in una palude dell'indefinito (l'acquitrino della "zona"). E tutto ciò genera domande, soprattutto di senso, a cui ognuno cerca di fornire le proprie risposte, arrivando così a conclusioni diverse (lo scienziato, lo scrittore, lo stalker). Qual'è la risposta (se esiste)? La ragione? L'arte? O la fede? E ancora, è possibile "non credere"? O è proprio il "credere" a renderci umani? Una cosa è certa: dal vortice dei dubbi è difficile uscire; la via più corta è per i suicidi (sempre per citare il film). La scena finale della bambina mi ha colpito tantissimo, credo che mi rimarrà impressa per sempre. Un film non per tutti, ma da vedere assolutamente almeno una volta nella vita.