Tautotes 9½ / 10 01/08/2009 11:50:44 » Rispondi Assoluto capolavoro. Secondo me, però, Tarkovskij non affonda definitivamente il colpo. Lo stalker è un condannato a morte, è la fede che nel mondo moderno è definitivamente rigettata e abbandonata. Lo scrittore è la parte più artistica e filosofica (direi nietzschiana) del rifiuto (e difatti è il personaggio meglio riuscito), mentre il professore rappresenta la parte della tecnica scientifica contemporanea, che non ha più bisogno di Dio, e che anzi tende a voler distruggere questa illusione (la zona deve essere distrutta, altrimenti tutti i più sprovveduti, "creduloni") potranno accedervi. Non è che l'uomo contemporaneo abbia perso la fede, o si sia trasformato in un vanitoso relativista, bensì l'uomo di oggi porta a compimento coerente la sua essenza, il suo "voler dominare il mondo", ed è per questo che "uccide" il Dio. Film superbo, merità il voto più alto che ho dato fino ad ora.
Tarkovskij non affonda definitivamente il colpo perchè io avrei distrutto la zona, per rappresentare la definitiva "morte di Dio". Nella scena finale la bambina rappresenta l'innocenza, la debolezza, capace però di scardinare i meccanismi della razionalità. La bambina è il gioco del caos che spezza la rigida mentalità calcolante.
lo scienziato non fa esplodere la zona perchè ha paura per la propria vita. Non se la sente di rischiare, non crede abbastanza nemmeno al suo proposito. E si dimostra più egoista che filantropo, rinunciando alla sicurezza del mondo per la propria salvaguardia.