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LA LEGGENDA DI LILIOM regia di Fritz Lang

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amterme63     6½ / 10  15/05/2011 19:16:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film strano per Fritz Lang. Capisco la perplessità con cui fu accolto in Francia dopo la sua uscita. Erano tutti abituati al Lang del Dottor Mabuse, dei Nibelunghi, di Metropolis e di M. Si sarebbero aspettati una pellicola cupa, che ritraesse il male e il pericolo provenienti dalla vicina Germania (c'era già Hitler). Invece Lang ti scodella una tragicommedia fantastica, un film fondamentalmente melodrammatico e un po' zuccheroso, anche se mitigato da una salace ironia.
A questo punto si capisce di chi è il merito dei grandi film del periodo tedesco di Lang: Thea von Harbou. Quando nel 1933 Lang fugge dalla "proposta che non puoi rifiutare" di Goebbels, Thea rimane in Germania, in quanto lei è simpatizzante di Hitler. Tutte quelle figure cupe, negative, gigantesche, dominanti nei film di Lang, non erano forse altro che la proiezione subconscia di Thea, un desiderio rimosso.
A questo punto l'anima unificante dei film di Lang diventa il contrasto fra individuo e istituzione giudicante. Questo è forse il tema più interessante di Liliom. Il protagonista appartiene a quella categoria di mascalzoni dall'animo buono, così comune nella cinematografia francese degli anni '30. Oltre agli accenni polemici alle divisioni sociali (piuttosto leggeri), la satira va giù dura contro l'istituzione burocratica della "giustizia" (il commissariato, i timbri). Addirittura questo sistema persecutorio e oppressore viene trasposto pure nell'aldilà. La seconda parte del film è una satira molto carina delle credenze popolari del "giudizio" divino, immaginato come identico con tutte le storture a quello umano!
Il carattere di Liliom e di Madame Muskat (bravissimi gli attori) sono quelli meglio sviluppati e più interessanti, mentre la virtuosa e cenerentolesca Julie è malriuscita, poco convincente, troppo buona e virtuosa (anche se le avances sessuali di Liliom le piacciono eccome!)
Il flm è bello soprattutto per come viene descritto l'ambiente delle giostre, per il resto è forse un po' lungo e noioso. Ottima invece la regia di Lang.