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TEMPI MODERNI regia di Charles Chaplin

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JoJo     10 / 10  08/11/2004 11:04:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Considerato l'anno in cui è uscito (1936), questo film risulta essere una denuncia contro le storture della società capitalista. Affermazione tanto vera che addirittura nell'america maccartista della caccia alle streghe, Charlie Chaplin ed il suo Charlot vennero ostracizzati e guardati con ostile sospetto dalle autorità statunitensi. Questo capolavoro (altre parole per descriverlo non ce ne sono), girato forse all'apice della carriera dell'attore regista (il film successivo fu difatti il meraviglioso "Grande dittatore") è probabilmente la sua opera migliore, nel quale vi è un sincretismo perfettamente equilibrato ed armonioso tra poesia ed ironia. L'impacciato e buffo Charlot, con la sua aria sempre dolce e gentile, col suo sorriso sempre pronto a sdrammatizzare ed ammorbidire tutti i tratti più duri della denuncia al darwinismo sociale persistente ed onnipresente in tutto il film. D'altra parte la critica alla società dell'epoca c'è tutta, a partire dalle primissime sequenze in cui si sottolinea con ironia la condizione alienante di tutti gli operai dell'epoca, regalando alla storia una descrizione che vale più di mille parole. "Tempi moderni" però non è solo satira, ma anche sentimento. L'intreccio amoroso con la giovane senzatetto, nella sua semplicità, è carico di una dolcezza e di una poesia insospettate: non è un caso che le due sequenze che rimangono più impresse nella memoria siano quella iniziale nella fabbrica, e quella finale dei due protagonisti che s'incamminano lungo la strada alla ricerca di un futuro che, per quanto duro possa essere, verrà sempre affrontato assieme. Semplice ed elementare quanto si vuole, ma assolutamente più che efficace.
Coraggiosa poi la scelta di insistere sul film muto, quando oramai il sonoro era entrato nella consuetudine, dove evidentemente Chaplin si trovava ancora più che a proprio agio: compare solo una sequenza "parlata" in tutto il film, e che sequenza! "Titina" canta Charlot, una canzoncina entrata nella storia del cinema, a riconferma del fatto che l'attore-regista si trovasse all'epoca in evidente stato di grazia.
Amore ed ironia, coniugati alla perfezione in una poesia perennemente addolcita dal sorriso, sono i temi che dominano questo capolavoro assoluto, che se forse non è più così attuale per le tematiche sociali affrontate, rimane comunque una semplice ma grandiosa rappresentazione della società capitalista dell'epoca.
Da vedere, rivedere, e rivedere: "Tempi moderni" è uno di quei film che la prova del tempo l'ha passata più che egregiamente.