Chiudi finestraTEMPI MODERNI regia di Charles Chaplin
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Giordano Biagio 
9½ / 10 30/11/2006 17:28:28
» RispondiSatira sullo sfruttamento industriale dell''operario americano anni '30.
Ideologie comuniste in gran voga negli anni '30, lo stesso Chaplin pił volte si dichiara comunista. Capolavoro per gli effetti comici e il ritmo che il film prende. Satira intelligente ma populista: buoni sentimenti, cuore in mano, ma il pensiero agli altri...
Chaplin fa miracoli, vale da solo 3/4 di film.
Da vedere e rivedere sempre con figli e nipoti accanto...
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amterme63 02/01/2007 20:08:15 » RispondiSalve. Ti volevo chiedere da quali fonti hai saputo che Chaplin si è dichiarato comunista. Per quel che so io, in un comizio del 1943 aveva dichiarato la sua simpatia e il suo appoggio al popolo russo che stava combattendo contro il nazismo. Altre volte ha dichiarato che per lui una madre comunista o un padre comunista è semplicemente una madre o un padre. Non mi risulta però che abbia espressamente detto di essere comunista. Fammi sapere dove l'hai letto. Mi interessa.
Mi spieghi il significato della parola "populista"? Perché a me sinceramente sfugge. In questo momento sto leggendo l'autobiografia di Chaplin e mi sono accorto che tante scene di Tempi Moderni corrispondono a fatti realmente accaduti nella sua infanzia (tornare a casa e trovarla vuota con la madre al manicomio, trovarsi solo senza un soldo in tasca e passeggiare affamato davanti alle vetrine, campare grazie all'aiuto di alcuni poveri diavoli ...). Quindi forse ha voluto semplicemente dipingere il reale, senza la pretesa di analizzarlo.
Giordano Biagio 03/01/2007 12:03:03 » RispondiDa diversi libri e riviste degli anni '60 nonchè da enciclopedie e storie del cinema è un fatto certo che nel 1945 Chaplin vede crollare i suoi incassi per la feroce campagna anticomunista (caccia alle streghe) nei suoi confronti.
Anni prima aveva chiaramente espresso le sue simpatie verso l'ideologia cominista ( sempre da fonti di riviste del cinema anni '50-'60 che più frequentemente trattavano l'argomento).
Nel '52 è costretto ad andarsene dagli Stati Uniti proprio per il clima ostile creato dal sistema poltico americano. E' chiaro che un autore cinematografico che si sofferma esclusivamente in quegli anni sui problemi sociali riguardanti i poveri, gli emarginati, gli operai, le periferie, lo sfruttamento, compiendo versi i ricchi satire moraleggianti memorabili che rimarranno impresse eternamente nella storia del cinema, non poteva allora che essere vicino al comunismo. Perchè non parlare dei problemi delle classi medie o delle difficoltà esistenziali delle classi dei ricchi? O di mille altri problemi sociali di allora? No Chaplin come ha dichiarato in molte riviste degli anni '60 dice in Europa di essere comunista democratico. Purtroppo gli eventi negativi dell'evoluzione comunista quali le feroci repressioni e la mancanza di democrazia deluderanno parecchio Chaplin che finirà la sua vita affermando, in aperta polemica con la stampa, di amare il denaro e le comodità offerte dalla vita borghese (intorno al '75, me lo ricordo benissimo perchè se ne era occupata subito anche la televisione).
Il suo era un comunismo populista, della serie vogliamoci bene, amiamoci, siamo giusti e tutti eguali nel rispetto e i carichi sociali, non gli interessavano gli approfondimenti scientifici del marxismo di allora che suggeriva metodi di lotta razionali per arrivare realmente alla realizzazione del comunismo o socialismo che sia.
Saluti e stai bene.
amterme63 04/01/2007 08:53:08 » RispondiGrazie della risposta. Comunque non si può dire che Chaplin "si dichiara comunista". Sono curioso di sapere quali riviste degli anni 60 riportano interviste di Chaplin con tali dichiarazioni. Spessisimo i giornali anche a quell'epoca riferivano parole mai dette o distorcevano il significato di alcune frasi. Nella tua frase:
"E' chiaro che un autore cinematografico che si sofferma esclusivamente in quegli anni sui problemi sociali riguardanti i poveri, gli emarginati, gli operai, le periferie, lo sfruttamento, compiendo versi i ricchi satire moraleggianti memorabili che rimarranno impresse eternamente nella storia del cinema, non poteva allora che essere vicino al comunismo"
esprimi la tua opinione o riporti quella di McCarty? Mi sembra che anche tu faccia un po' di confusione con la parola "comunismo". Perché non chiamare Chaplin "socialista" o "riformatore"? O semplicemente uno che cercava di individuare i difetti di un sistema solo per migliorarlo e non per rovesciarlo. Infatti Chaplin non aveva alcun sistema in mente e partiva solo da presupposti morali. Non gli si possono affibbiare categorie "politiche". Almeno questa è la mia opinione. Saluti.
Giordano Biagio 04/01/2007 12:14:20 » RispondiSi non volevo esaurire l'argomento che mi sembra difficile e complesso, comunismo o socialismo che sia Chaplin li vedeva in chiave populista, ma nel senso buono, cioè in chiave poetica, artistica, utopistica, penso che non abbia mai approfondito le questioni politiche in modo scientifico. Quindi hai ragione quando dici che Chaplin non si interessava specificamente alla politica.
Le riviste di quelli anni non ce l'ho più ma ricordo benissimo, anche perchè se ne era occupata la rai che gli si attribuiva del comunista su sue dichiarazioni. Poi sai con i media non si è mai sicuri di niente, però sinceramente credo, da tutto quello che ho letto allora, e da come si comportava che fosse almeno per un certo periodo comunista. Saluti
