Goldust 8½ / 10 01/10/2014 12:20:37 » Rispondi Sberleffi e frecciate all'indirizzo del progresso tecnologico e all'alienazione che esso produce in un film epocale, ancora oggi per molti versi molto attuale. Nel 1936 il sonoro è ormai una realtà eppure Chaplin punta ancora tutto su gag mute in stile slapstick, utilizzando l'ormai celeberrima maschera di Charlot come mezzo universale per trasmettere il suo messaggio; nel pre-finale però si lascia anche andare in un godibile numero cantato. Parecchi i pezzi di grande cinema e da antologia tutta la scena nel ristorante-balera, con Charlot cameriere improvvisato. Splendida e molto espressiva la Goddard.