sciroppo 7½ / 10 02/01/2015 13:33:29 » Rispondi Quando gli effetti speciali sono protagonisti eppure funzionali alla storia. Mi è piaciuto, il tempo è volato mentre lo vedevo nonostante nel primo terzo ci siano scene 'allungate' visivmente, ossia dove non accade nulla di narrativamente importante, ossia lo step narrativo seguente viene posticipato per creare suspence, mentre scorrono immagini spettacolari, come quando i 3 naufraghi percorrono il deserto della morte (o un nome simile). Questo tipo di scene, non comiche, quasi tutte senza dialoghi, sono rischiose e difficili da gestire per chi fa un film, in quanto poi lo spettatore non si deve annoiare, e la cosa deve avere un senso. Trovo che in questo caso funzioni ancora bene a distanza di anni.
Come già ha fatto notare qualcuno ci sono dei problemi con la 'sospensione dell'incredulità', di cui si richiede un uso smodato allo spettatore, ma solo in certi punti specifici e concentrati. Ad esempio il fatto di come scimmie e umani evoluti possano parlare l'americano corrente e sopratutto di come quello space cowboy estasi e tormento di Charlton non ci faccia alcun caso. Tuttavia non si sente troppo il peso di questo difetto, anche per questo è buon film. NOn era facile portare sullo schermo un idea come quella del romanzo, perché il soggetto sembra appunto eccessivamente paradossale, e perché era facile cadere nel ridicolo involontario.
Sotto le maschere gli attori sono bravi, e anche sopra le maschere, e anche le maschere stesse. Encomiabile per il coraggio il primo colpo di scena del film, quando Charlton scopre che l'unica donna della spedizione è morta durante il viaggio, invecchiando visibilmente nonostante l'appicatore automatico computerizzato di loreal antiruga. L'attrice non so chi sia ma può dire di aver partecipato un attimo e da protagonista al pianeta delle scimmie primo episodio. Ebbene è stato un azzardo fare fuori un protagonista (femminile) così al volo. Ma questo da subito l'idea della tempra del film, che prosegue con la stessa spavalderia, facendo in modo che i personaggi siano strettamente funzionali alla storia, quindi senza alcuna pietà per la vita di Smith e Connors (i due altri astronauti).