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LA TERRA TREMA regia di Luchino Visconti

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  13/12/2006 20:47:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"la terra trema", umanamente considerato tra i capolavori del neorealismo e (oltretutto) indicato persino come uno dei piu' grandi film italiani di sempre, è un film che merita una visione per quanto sia impegnativa.
Pagine di struggente bellezza ma soprattutto l'incantevole fotografia in b/n (scenari che restituiscono un senso alle sperimentazioni di Ivens e ai film di Flaherty) sono rese ancor oggi ostiche dall'uso del dialetto siciliano, suggestivo ma onestamente complesso per chi non lo conosce.
Inoltre, Visconti ha volontariamente operato una scissione tra cinema tradizionale e letteratura (cfr. I Malavoglia di Verga) come se fosse obbligatorio, per la comprensione del film e della storia aver letto prima il testo originario.
Un rispetto del referente letterario che non ha eguali, neanche nel successivo (e "infedele" o dissacrante alle trasposizioni letterarie nel cinema) Pasolini.
Ma per quanto il film sia oggi irrimediabilmente datato (notevole comunque il tributo nelle prime immagini del pluriacclamato "Nuovomondo" di Crialese) e a tratti didascalico, la prova maiuscola (superlativa) degli attori non professionisti è uno di quei "miracoli" che fanno respirare con orgoglio la consapevolezza che essere italiani, come disse Welles, significava essere anche "attori nati e inconsapevoli"
amterme63  21/01/2007 18:54:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma lo sai che ho trovato questo film ancora molto attuale! La società siciliana (solo?) è sempre quella: i "rispettabili" che impongono le proprie regole, l'interesse materiale su tutto, la solitudine di chi si ribella, la scarsa solidarietà. Visconti aveva azzeccato nel dare scarse speranze alla storia; quasi nulla è cambiato nella sostanza. Non c'è più la miseria ma c'è sempre il sopruso. "All'ingiustizia si fa l'abitudine" è ancora attuale. Si sarà ispirato ai Malavoglia, ma ha fatto qualcosa di indipendente e autonomo, secondo me.
Quello che non è più attuale secondo me è invece la grande spontaneità artistica del popolo italiano. Il triste spettacolo televisivo ha finito per spazzare via l'istinto e i modelli sono quelli del piccolo schermo e non più quelli della piazza e della vita vissuta.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  21/01/2007 20:48:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io in effetti parlavo di "film datato dal punto di vista formale" e a dirla tutta penso che Verga sia il piu' grande scrittore italiano di sempre.
Onestamente non so se oggi sia facile costruire un film con attori non professionisti, mi pare che a parte poche eccezioni (Vittorio De Seta? Ma a quanto ne so fa soprattutto documentari) gli italiani abbiano perso proprio quella spontaneità che dici tu. Sul discorso sociale concordo perfettamente, ma non è un discorso "solo" siciliano: mi pare che la spersonalizzazione regionale sia un dramma che viviamo tutti, Da veneto, fatico a comprendere che siamo gli stessi della grande storia della Serenissima, oggi, tutti col loro egoismo e una generale irritazione verso i problemi e le esigenze altrui... tanto per farti un esempio
amterme63  22/01/2007 08:32:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Infatti, anche secondo me si è perduto quello spirito di aiuto reciproco nelle difficoltà. Non è un discorso da nostalgico del passato ma è un dato di fatto, rivedendo un po' i film italiani degli anni 30/50. Le scene di Ladri di Biciclette o Ossessione, di gente che accorre se c'è un indicente stradale o se qualcuno grida aiuto, fanno impressione!