Le tensioni e il suspense alimentano, in scalata velocemente crescente, l'attesa, quest'ultima è ricca di uno spasmodico rapimento psicologico.
L'attesa dello scioglimento narrativo non ha tempo, si perde infatti con la narrazione la dimensione del tempo a vantaggio di una identificazione con le scene che trasporta dalla realtà allo schermo.
L'immagine in movimento diviene immagine tempo, perchè tanto è lo stupore suscitato dal film che lo spettatore proietta nelle scene le dimensioni atemporali del suo inconscio, quelle più vicine al dramma edipico.
Riedizioni pulsionali che accecate dal godimento fanno sembrare secondi ciò che in realtà dura 1 ora e 50'.
Il delirio dello spettacolo inteso come riedizioni cieca di istanze inconscie, può dare questi effetti.