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LA DOLCE VITA regia di Federico Fellini

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Marlon Brando     10 / 10  01/01/2007 16:42:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fellini riesce, col suo straordinario talento visivo, a sfornare un capolavoro che mostra una Roma a tratti reale, a tratti distorta dalla sua immaginazione visionaria.
Un film di enorme successo che fu ampiamente frainteso nei contenuti: non è un'esaltazione del "vizio" e del "piacere" come molti cattolici tradizionalisti sostennero, ma anzi, sembra che sia una critica, seppur leggera e poco moralista, di questi difetti, resa splendidamente nell'ultima scena in cui Marcello non riesce a udire il dolce e confortevole richiamo di una ragazzina pura e intatta di cuore conosciuta in un bar.
Una società vuota e vacua le cui mancanze sono difficilli da comprendere per il giovane e inesperto Marcello, soffocato dal fasto e dalla mondanità della capitale, pronta a soddisfare ogni desiderio concreto riconducibile al denaro o al sesso, al benessero fisico dunque.
Se ne accorge Steiner, invece, intellettuale agiato e apparentemente tranquillo, inquietato da una civiltà senz'anima, che non sa che direzione prendere e cosa inseguire se non le "allucinazioni" di due bambini che hanno visto la ******* o ammirare le abbondanti forme di Sylvia, svampita e stupida, ma forse innocente nella sua inconscienza, diva svedese; Steiner ucciderà sè stesso e i suoi bambini per preservarli dalla divertente vanità della vita mondana. Una vita vana, ma divertente e sicura e indubbiamente non disperata, se non ci si preoccupa troppo dello spirito, anche perchè qui, dove il Cristo viene trasportato da un elicottero di lusso, il sacro e il profano si confondono. Una vita con un fondo di aspra amarezza difficilmente colmabile.
Forse Fellini voleva solo consigliarci un breve passo indietro, un ritorno al passato, mostrandoci l'immortale bagno di Marcello e Sylvia nella Fontana di Trevi...