caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

PARTITA A QUATTRO regia di Ernst Lubitsch

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento wega     8 / 10  20/03/2009 19:35:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un altro sublime Lubitsch che già dalla locandina lascia intuire il classico triangolo di questo regista. "Partita a Quattro", o meglio 3+1, è più vivino alle commedie di Cukor e Hawks perché è la donna, qui, più che mai, a condurre il gioco con un irriverentissimo scambio di ruoli, possibile nel '33 non essendo ancora in vigore il codice Hays. Non più l' uomo a poter scegliere tra più prede, ma è lei - una bellissima nonché musa del regista Miriam Hopkins - a poter farlo, mai scivolando però nel volgare; ecco il "tocco Lubitsch". Un bellissimo Friedric March e un altrettanto bellissimo Gary Cooper sono i due scapestrati artisti contesi, ovviamente uno estremamente diverso dall' altro. E in tal proposito basta vedere come il regista inquadra i loro piedi mentre dormono in treno; un altro esempio del "tocco Lubitsch" (tutti gli incipit delle opere di questo artista sono dei piccoli sublimi capolavori, vedere per credere). Il quarto è il caratterista onnipresente Edward E. Horton che offre un' interpretazione e un contributo al film che non ha niente da invidiare ai due belloni di Hollywood. Come tutte le pellicole non memorabili di Lubitsch si sperde nella seconda parte, ma la prima mezzora è davvero irresistibile. Eppoi, Lubitsch è Lubitsch.
Invia una mail all'autore del commento wega  20/03/2009 19:38:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
in altre parole Lubitsch.