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OCEAN'S ELEVEN regia di Steven Soderbergh

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Invia una mail all'autore del commento Giovanni Panizzi     3 / 10  07/01/2002 19:36:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
LE BELLE MANI DI BRAD PITT E I FENOMENI DI QUASI MASSA Ci sono film che non ti piacciono e film che ti offendono. Ocean's eleven ti fa capire, anche se già lo sapevi, che ci sei cascato un'altra volta, pur con l'attenuante della disperata necessità di fare qualcosa il sabato sera. Prendi un cast di belli, sbattili su uno sfondo luccicante (Las Vegas), poi qualche conferenza-stampa in giro per il mondo, e il film è fatto. Il coglione è servito. Ti viene il dubbio se chi concepisce un prodotto del genere c'è o ci fa. Perché se ci fa lo accetti, capisci che ti ha fregato, e lo vedi sghignazzare pieno di soldi e di cinismi in qualche piscina di Hollywood o di chissà dov'altro si è fatto casa alla faccia della tua rassegnata, sconsolata abitudine al peggio. Nelle platee, gli occhioni obnubilati di queste signore e signorine stanche di pance, maniglie dell'amore e mediocrità di fidanzati e mariti saranno soddisfatte così? gli basta, a loro? Chissà. Mercato signori!, mercato che, insieme, alimenta e pesca nella banalità del gusto collettivo, nelle mediane e mediatiche aspettative, saccheggiando i magazzini dell'immaginazione che avremmo diritto di rifornire di cose migliori, e che invece ci troviamo ingombri di bestiale insipidezza patinata. Piccoli sogni tirati via, occupati dall'immagine, e dall'immaginazione dell'immagine, da come può essere immaginato ciò che non c'é. E lì, nel film, non c'è quasi tutto. Capisci, ti usano! Questi film, quel poco che c'è per garantirsi il pubblico per quello successivo lo tirano fuori da te, lo succhiano dai tuoi bisogni appena plasmati. Il film sono quelle aspirazioncine, i tuoi sognetti inconfessati, creati e soddisfatti(?), sdoganati in una nicchietta di evasione che non trova neanche il garbo - e non sente il dovere - di proporti una minima sorpresa, uno scampolo d'idea, abdicandolo in nome di occhi chiari e di stereotipate espressioni da bello. Quello sanno che ti basta. Così il film non ti concede neanche una storia, assolutamente incapace di una qualsiasi strategia narrativa: tanto è surrogata delle fascinose mani di Brad Pitt che portano mozziconi di panino alla bocca quasi in continuazione. Che neanche si prende la briga di raccontarti, con un briciolo di sensibilità emotiva, la storia d'amore tra Clooney e la sempre più boccalona Roberts, tratteggiata con maniacale incompetenza e sbrigativa cialtroneria da non accontentare nemmeno le bambine delle scuole medie. Attori bravi, questo sì, e anche belli (lo sappiamo) che transitano inutilmente davanti alla cinepresa. Questo è Ocean's eleven, un film brutto ma che consiglio di vedere nella prospettiva di riscuotere un cospicuo indennizzo per il risarcimento dei danni morali per diffamazione. Ma davvero questi signori nelle piscine ci considerano così? siamo così?