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GENERAZIONE PROTEUS regia di Donald Cammell

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  08/10/2010 15:20:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una fantascienza in fase embrionale, povera se vogliamo, ma capace di inquietare con un ossessionante e claustrofobico duello, soprattutto psicologico, tra la moglie di un geniale scienziato e il "Proteus", supercomputer mosso da una propria coscienza. La donna, reclusa tra le mura domestiche e costretta a sottostare ai voleri della superintelligenza sintetica, diverrà il mezzo attraverso cui la macchina potrà sopravvivere ad un inevitabile spegnimento. Il desiderio di procreare da parte di "Proteus" è manifestazione dell'istinto di ogni essere vivente, quello di dare continuità alla propria specie.
Non annoia la staticità della maggior parte delle situazioni, tuttavia sono riscontrabili numerose forzature e le circostanze discutibili sono giustificate con malizie raramente persuasive, la pellicola però non dispiace e la martellante voce meccanica dell'a.i. non si dimentica con facilità.
Tratto dal romanzo "Demon Seed" di Dean R. Koontz vanta un finale col botto, quasi fosse opera di un grezzo Cronenberg. Ad oggi potrebbe apparire come un film datato per via delle rudimentali spiegazioni scientifiche e della messa in scena obsoleta, ma all'epoca molti spettatori ne rimasero profondamente colpiti.
Impressiona l'aspetto materiale del "Proteus", una sorta di agglomerato di figure piramidali in grado di assumere le forme più disparate.