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BONGO E I TRE AVVENTURIERI regia di Dinah Shore

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Testu     6½ / 10  24/05/2012 00:36:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una gemellaggio alla Ichaboad e Mr.Toad, ma più impegnato. All'inizio a far da cicerone dovrebbe esserci Jiminy Cricket (il grillo parlante), ma ricordo più nitidamente una sorta di ammuffita famiglia americana zio e nipoti per la seconda storia, con due brutte marionette (una scema e una molto cinica) ad aggiungere commenti. Una parentesi fastidiosa come quella dell'accampamento country del triste raccondo di Pecos Bill.

Detto chiaramente, da piccolo Bongo lo odiavo. Ad oggi lo stile dell'orsetto nano del circo ha guadagnato tenerezza, ma dandogli una ripassata... fondamentalmente il mio giudizio è variato poco. Noioso nonostante la breve durata. Foresta poco interessante, narrazione sgradevole, troppo melenso sul lato amoroso, il doppiaggio (per quel pochissimo di parlato che c'è) fa schifo, come tutti quelli Disney italy anni 40/50 (stando alle prime versioni di Bambi e Peter Pan), solo che essendo un classico minore dubito abbia nuove versioni. Nel suo caso specifico poi il lavoro di localizzazione era stato solo parziale e lo schiaffo di corteggiamento spiegato dalla canzone non tradotta rimaneva maggiormente un brutto gesto. Recupera un po nella lotta, ma il tappetto impellicciato sul monociclo se la cava fin troppo bene, quindi il tifo per lui non cresce molto. Se l'umanizzazione degli animaletti non funzionava manco quando digerivo anche i sassi, beh... c'è poco da fare.

Il classico (ma quando mai) si riprende fortunatamente nel racconto del fagiolo gigante col trio topo, cane, papero e bisogna dare atto a Walter che la fame e la miseria l'ha saputa rendere benino. La marionetta monocola che incitava allo scannamento della mucca faceva pure sorridere e davo ragione a lui e al papero affamato piuttosto che alla pigmea buonista che si faceva raccontare la storia. Scena del cibo graziosa e il gigante diverrà poi lo spirito del natale presente nel "Canto di natale di Topolino.

diciamo un 6 e un 7, quindi una via di mezzo, ma la parentesi umana toglie mezzo punto.