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IL CLUB DEI 39 regia di Alfred Hitchcock

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stratoZ     8 / 10  31/01/2024 13:12:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"The 39 steps" è uno dei migliori film del periodo inglese di Hitchcock, attenzione, non che non abbia concorrenza, anzi ne ha eccome "The Lady vanishes", "The Lodger", "Young and Innocent" ma anche quella perla sottovalutata di "Sabotage" ma diciamo che considerata la grandezza del regista, questo primo periodo nonostante la buona quantità di opere di valore sembra un po' sfigurare rispetto ai fasti del periodo americano, in realtà però "The 39 steps", che ha ormai quasi novant'anni, sembra, oltre che inaugurare una florida stagione cinematografica - buona parte dei suoi film più riusciti di quel periodo saranno dopo questo - porre le basi per quelli che saranno gli elementi e lo stile del maestro del brivido anche nelle opere più celebri che realizzerà in futuro.

Di quali elementi parlo? Andiamo per ordine, intanto del plot stesso, non era comune al tempo realizzare spy story come queste, Hitchcock anche tramite la sceneggiatura pone le basi per alcuni archetipi che accompagneranno il genere per buona parte del cinema classico, parlo ad esempio del peculiare elemento dell'uomo comune che per puro caso si trova in mezzo ad una vicenda molto più grande di lui, alla fine il povero protagonista era solo andato a teatro quella sera ed oggi avremmo parlato del fatto che ha approfittato della situazione per portarsi a casa una bella donna e passare una bella serata, e invece no, si da il caso che la donna sia una spia internazionale che gli lascia un segreto importantissimo prima di venire pugnalata a morte con la colpa che ricade su di lui perché unico presente in quel momento in casa, ecco che, sia per discolparsi, - principalmente - sia per una questione di sicurezza interna, o chiamiamolo patriottismo, l'uomo comune si ritroverà a dover risolvere questa importante questione di spionaggio internazionale.

Poi c'è pure la solita inefficienza delle forze dell'ordine, un po' sottostimate da Hitchcock che spesso le descrive con una certa irriverenza, come parla nella sua intervista con Truffaut, dato che aveva avuto un piccolo trauma da piccolo, qui effettivamente vi sono alcuni momenti interessanti correlati a questo, come la scena in macchina, quando il protagonista e la donna che lo aveva denunciato tramite alcuni indizi capiscono che in realtà quelli che li hanno catturati non sono poliziotti, e li stanno portando dal loro capo.

A livello registico è già un Hitchcock con una grande maturità, come si vede continuamente, già la primissima scena al teatro è un colpo da maestro, in cui propone una regia estrosa, vi è di tutto, dal fuori campo, tra gli spari non visti e le sagome che possono ricordare la lezione di Lang di pochi anni prima, addirittura utilizza una panoramica a schiaffo per muoversi tra gli spettatori.
Poi c'è anche qualche scena voyeuristica, altro elemento che svilupperà nel suo cinema, basti guardare quando il contadino che ospita il protagonista spia lui e la moglie dalla finestra, o ancora più avanti quando la donna che lo aveva accusato scopre la verità spiando dal piano di sopra gli uomini sulle sue tracce, o ancora, dopo l'omicidio della prima donna quando il protagonista guarda dalla finestra e vede i due uomini appostati vicino al lampione in una nebbiosa e buia città.

Parlando personalmente, non trovo che il film in questione sia uno degli Hitchcock più tesi, attenzione la tensione comunque c'è, ma viene spesso smorzata da un buon livello di humor che contamina gradevolmente tutta la pellicola - non è mai prevalente, ma insomma ci sono diverse scenette con un buon umorismo di fondo, guardare la prima fuga del protagonista e lo scambio di battute col postino, oppure l'ingenuità della locandiera che pensa i due personaggi siano in fuga d'amore, ma anche i momenti sul treno -, ci sono comunque alcune scene in cui le palpitazioni salgono ad un buon livello, come l'inseguimento tra la brughiera scozzese, in cui ancora una volta Hitchcock ci regala alcuni momenti registici molto alti, basti guardare quel campo largo in cui si vedono i personaggi nascosti sotto quella cascata e gli inseguitori sopra quella roccia sulle loro tracce, già l'autore applicava il concetto di dare più informazioni allo spettatore rispetto ai personaggi, per accrescere l'effetto di suspense.
L'altro stratagemma che crea una forte tensione è basato sul mandato di cattura che è stato emesso nei confronti del protagonista e quella paura di essere riconosciuto come l'uomo accusato di omicidio dalle persone che incontra, e allo stesso tempo quando viene scoperto capire se effettivamente le persone credono alla sua innocenza o è un semplice bluff prima di denunciarlo alle forze dell'ordine, ecco questo elemento si ripete più volte nel corso del film e cattura molto bene l'attenzione dello spettatore.

E ancora ci sono tanti elementi, dalla fede/fato che casualmente salva il protagonista da una pistolata sul cuore ai tanto cari treni che vedremo comparire sempre più frequentemente nei film del regista, ma in definitiva "The 39 steps" è uno dei film più seminali di Hitchcock che nonostante l'età non mostra segni di invecchiamento, quantomeno stilistico/registici - li può mostrare magari in qualche scena più d'azione, come l'inseguimento velocizzato in scozia o i momenti in cui fugge sul treno, ma è comprensibile - e scorre meravigliosamente tra tensione e un leggero umorismo.