ULTRAVIOLENCE78 8 / 10 23/02/2009 15:15:01 » Rispondi Già in questo film del 1935 è presente quella superba struttura diegetica che si ritroverà quasi 15 anni più tardi, e in maniera ancora più sviluppata, in “Intrigo internazionale”. Ma “39 Steps” è già di per sé un film esemplare, nel quale ironia, sarcasmo, leggerezza, ritmo, “suspence” e colpi di scena sono impeccabilmente amalgamati tra loro. Hitchcock racconta le traversie patite da un uomo, suo malgrado coinvolto in una questione di spionaggio internazionale immensamente più grande di lui, con uno stile narrativo ineccepibile, dando ancora una volta prova della sua eccellente capacità di catalizzare l’attenzione dello spettatore. Al centro della trama vi è la vicenda singolare di Richard Hannay, il quale si ritroverà invischiato in una rocambolesca sequela di guai e peripezie; ma l’epilogo di “39 Steps” (forse uno dei migliori lieto-fine di sempre) sembra suggerirci che un evento, per quanto estremamente infausto, non è mai totalmente negativo, e che da un male può nascere un bene. Eccezionali i momenti di salacità, in cui Hitchcock mette causticamente in risalto i difetti e l’ottusità sia della borghesia che degli uomini di provincia. Una nota di merito anche alla ottima fotografia firmata da Bernard Knowles.
Max78 23/02/2009 15:19:11 » Rispondi Benvenuto nel club.