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L'ONDA regia di Dennis Gansel

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Invia una mail all'autore del commento pompiere     6 / 10  13/05/2010 16:24:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mentre gli americani cantano e ballano spensierati alla ricerca di talenti nei licei di "High School Musical" e "Glee", i tedeschi fischiettano col rock duro e con un proposito di studio sull'autoritarismo che nasce da un retaggio storico molto più maturo e concreto.
Impegnati col teatro, la pallanuoto e lo sballo serale, sembra che i giovani teutonici non abbiano abbastanza che dia loro un senso di coesione. La loro veloce e irreversibile attitudine alla formazione di un Gruppo suona un po' come quella di taluni movimenti politici che abbisognano di inni ammiccanti, ideologie spicciole, sistemi di coinvolgimento affrettati per non dare il tempo di pensare a coloro i quali potrebbero interessarsi all'organizzazione.

Il regista Dennis Gansel non lavora per sottrazione come ha fatto magistralmente Van Sant in "Elephant". Aggiunge e basta. Il troppo mostrare rende il film didascalico facendogli perdere credibilità e forza.
Risultano inverosimili e sbrigative le scene dove si vedono gli alunni disseminare la città con il simbolo del movimento, l'ideazione e la pubblicazione di un giornalino messo su in quattro e quattr'otto, il dramma finale troppo facile e obbligato per risultare efficace.

La pellicola sarebbe stata capace di concedere maggiore impatto viscerale se non si fosse fatta tentare dalle molte distrazioni sui toni da (in)seguire: in tal senso la concessione al thriller è inspiegabile e gratuita così come è troppo rigido il ritratto di ragazzi che si fanno coinvolgere in modo così facile dall'operazione "Onda", senza aver prima descritto bene le loro condizioni sociali.
Il ritratto che emerge non è ben bilanciato, nè per come viene diretto nè per come è stato scritto; un paragone con "Il nastro bianco" farebbe infrangere spietatamente quest'Onda tedesca contro il rigore e la forma espressiva di Haneke.

Sottili i riferimenti sottotraccia individuabili nel modo di vestire forzatamente alla moda di certi giovani, elemento che peraltro dovrebbe strizzare l'occhio al consumismo, nei rinnovati ideali gerarchici delle ultime generazioni e nelle fresche musiche hard rock portavoce di finte speranze, in un futuro a portata di mano che genera senso di insoddisfazione e di vuoto.

Manca un po' di contraddittorio: l'Onda prosegue il suo corso senza che nessuno intervenga con autorità e serietà. Troviamo così insegnanti che sanno solo lanciare occhiatacce, una preside che incoraggia un programma di insegnamento sconosciuto (!), forze dell'ordine che agiscono troppo tardi, genitori descritti con l'accetta nel loro processo di formazione lassista.
Adatto a dibattimenti e discussioni vista l'equivocità della concezione e il rapido susseguirsi della narrazione; non certo memorabile dal punto di vista cinematografico.
KOMMANDOARDITI  15/05/2010 13:23:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche tu però con gli spazi in bianco "non lavori di sottrazione".... ;-)
Invia una mail all'autore del commento pompiere  17/05/2010 19:13:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sai com'è... così facendo evito di dire troppe sciocchezze :-)