Goldust 9 / 10 23/08/2016 16:06:54 » Rispondi Parte come un film romantico, si chiude come un horror gotico: nel mezzo c'è un meraviglioso studio dell'animo umano, con un gioco di suspance, inganni e false piste in lenta ed insostenibile progressione. E' il primo capolavoro hollywoodiano del regista, che non tradisce il suo pedigree fatto di tensione e colpi di scena ma anzi arricchisce il suo universo cinematografico introducendo elementi ( come ad esempio psicanalisi e complessi di colpa ) che in futuro saranno al centro dei suoi lavori. Qui ancor più che in altre sue celeberrime pellicole è il disegno delle figure femminili a lasciare estasiati: da una parte la strepitosa Joan Fontaine veste i panni di una fragile e giovane dama di compagnia che impara, attraverso le tortuosità della vita e le cattiverie altrui, a diventare donna. Dall'altra, un'altrettanto eccezionale Judith Anderson, inquietante governante che non tradisce emozione e che non perde occasione per dimostrare alla nuova arrivata tutta la sua incondizionata devozione per la defunta signora De Winter. La loro impari lotta a colpi di psicologia e minds games è la cosa migliore del film, e di cose belle ce ne sono tante, a cominciare dalle musiche passando per l'immenso Laurence Olivier per finire con il subdolo dandy interpretato dal sempre impeccabile George Sanders. Un film intramontabile, a tratti magnetico, godibilissimo oggi come ieri ( per la verità come quasi tutti i film di Hitchcock ) e incredibile se ci si pensa, l'unico del regista ad essere stato insignito dell'oscar come miglior film.