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THE READER - A VOCE ALTA regia di Stephen Daldry

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Crimson     7½ / 10  26/02/2009 19:14:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il contesto storico di fondo si rivela decisamente idoneo ai fini di una riflessione sulla labilità critica in cui si imbattono inevitabilmente i protagonisti della vicenda, e noi con loro. E' un film che evidenzia l'inesorabile difficoltà di giudizio in relazione a eventi di enorme portata e ai loro conseguenti stress emotivi. Il senso critico sul valore dell'etica in tali condizioni appare ancor più confuso e interdetto. L'uomo si barcamena schiavo delle sue passioni (auto)escludenti. L'elemento di maggior interesse per me sono le rinunce che Michael compie nell'arco di quasi tutta la sua vita. Mi è parso che l'atto di ripristinare, o meglio, di sistemare per la prima volta sin dall'età dell'innocenza il tassello realmente mancante della sua vita (in sostanza il contenuto della visita negli US alla superstite del rogo. Forse la scena migliore di tutto il film) lo liberi dei sensi di colpa e dei rimorsi che scopre di avere avuto per quasi tutta la vita (sin da un'adolescenza strappata via troppo in fretta) per non aver dedicato realmente se stesso agli altri. Il film è capace di sprigionare un senso profondo di vicinanza nei confronti del protagonista, che io trovo di grande dignità.
Michael è analizzato con una certa incisività, ma non ho trovato lo stesso rigore (anche narrativo) nei confronti del personaggio di Hannah, il cui ritratto resta in alcuni punti persino superficiale e insoluto (specie nella seconda parte): secondo il mio parere non ci sono fornite le necessarie chiavi di lettura che permettano di cogliere realmente i suoi processi di pensiero alla base delle proprie scelte.
Ottimo Ralph Fiennes, brava la Winslet. Un film anche ben sceneggiato ma a cui manca il tocco di genio che avrebbe potuto accrescerne lo spessore.