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CACCIA AL LADRO regia di Alfred Hitchcock

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stratoZ     7½ / 10  14/03/2024 13:04:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"To catch a thief" è una lieta parentesi di Hitchcock che sembra prendersi un momento di pausa dai suoi film pieni di tensione e realizza una sorta di precursore delle action comedy in cui non vi è soltanto la componente thriller a predominare ma si divide la scena anche con un leggero umorismo e dei momenti di stampo sentimentale.

Il film parla di questo ex ladro, interpretato da un carismatico Cary Grant, che ormai è passato dalla parte onesta, che viene nuovamente accusato perché vi è un ladro con i suoi stessi modus operandi e lo stesso target, toccherà a lui riuscire a scovarlo per provare di essere innocente. Al solito Hitchcock rende inutile le forze dell'ordine e affida il destino della sceneggiatura al personaggio di Grant che farà una sorta di giustizia privata ma di classe.

La prima ora è un progressivo dispiegamento dei caratteri, con le varie pedine che vengono messe in gioco per dare allo spettatore un quadro più completo della situazione, l'autore sembra divertirsi molto a mettere in scena dei momenti più leggeri, caratterizzati sia da inseguimenti di impronta più action - quello tra le curve della Costa Azzurra, diventato iconico e allo stesso tempo una nefasta profezia della morte di Grace Kelly - a belle sequenze di complicità tra Grant e l'affascinante Grace, che come al suo solito, parere personale, buca lo schermo sia per la bellezza che per il fascino e l'eleganza, regalando probabilmente le scene più riuscite della pellicola, da quella sulla macchina post inseguimento sia la splendida scena serale con i protagonisti vestiti per la serata di gala e quei neon verdi invadenti che ricreano un'immagine molto suggestiva.

Nella seconda parte Hitchcock torna un po' sui suoi passi e realizza qualche sequenza al cardiopalma, proprio come piace a lui, con la lunga scena della festa in cui vi è presumibilmente il colpevole con quella tensione palpabile, arrivando allo splendido finale sui tetti, girato quasi totalmente al buio e pieno di pathos.

La regia è come al solito ispiratissima, sebbene non sia una delle sue pellicole più caratteristiche ne colme di tensione, però si fa ricordare comunque per la bella messa in scena, il sottile umorismo che alleggerisce tutta la visione, la caratterizzazione dei personaggi, data anche dall'abilità dei protagonisti, qui in ruoli a loro molto familiari e le splendide scenografie della Costa Azzurra durante la bella stagione.

Molto godibile e splendido visivamente.