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CAPE FEAR - IL PROMONTORIO DELLA PAURA regia di Martin Scorsese

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JOKER1926     7 / 10  09/03/2011 16:55:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il "Cape fear" di Martin Scorsese prende forma narrativa e strutturale dal sorprendente "Promontorio della paura" di Thompson.
Insomma è doveroso accennare questo dettaglio prima di proiettare la mente nella critica del lavoro di Scorsese che fra il cast propone ancora una volta il grande Robert de Niro.
L'attore in questione alla fine risulterà essere la vera arma vincente del film, comunque "Cape Fear" partendo dalla grande immagine di Max Cady si avviluppa di positività grazie anche agli altri attori e ad un lavoro tecnico sicuramente di prima fascia.

"Cape fear" è smagliante nella sceneggiatura, aggettivi fastosi utilizzati comunque maggiormente per la caratterizzazione psicologica dei protagonisti, quando ci si arriva a parlare invece di trama, di sviluppo narrativo il discorso subisce delle pieghe.
Gran parte della narrazione infatti è tratta dal film precedente e dunque è molto facile notare una staticità di fondo, gli episodi si concatenano ad incastro lungo un solo binario; praticamente il film nasce, si sviluppa e muore su un monoasse dinamico/narrativo rappresentato dall'uomo preda di uno schizzato ex galeotto. Per chi ha già visto il film di Thompson sarà ancora più difficile assaporare l'emozione dell'imprevedibilità e della sorpresa cinematografica.
Scorsese cerca di giocare con i dialoghi e si affanna nel donare al suo "remake" un'etichetta di film "intelligente" e psicologico ma per navigati cinefili il tutto effettivamente stona un po'.
Gran parte dello spettacolo è riservato per il finale ove fra sangue, folli monologhi ed azione si cerca di impressionare lo spettatore, nel frangente buonissima regia.
Di "Cape fear" rimane impressa l'icona di Max espressa da de Niro, i tatuaggi, il fisico possente, le smorfie dell'attore praticamente consacrano l'immagine del galeotto.
"Cape fear" è un lavoro per la massa, basandosi sul vecchio "Promontorio della paura" in fondo poteva esser solo un po' più cattivo e spinto, prova superata.
outsider  01/07/2011 10:38:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
hey boss.
l'ho rivisto ieri.
Sarà la 5 volta.
Belli i colori, le pause, le scelte tecniche, le inquadrature.
Grandi gli attori.
Eccellente questo tuo commento che m'ero perso.
Non so, sto diventando vecchio forse, ma il personaggio di De Niro mi fa venire sempre più forte la voglia di centrarlo in fronte con un colpo sparato con una carabina di Caccia Grossa o con il Garant, famoso fucile militare che usavo nell'esercito.
Io non avrei avuto dubbi a fulminarlo appena possibile e la cosa mi avrebbe dato anche un personale senso di iustitia e pulizia.
Ho letto vari commenti che scrivono "peccato per il finale". Non so, inizio a pensare che filmscoop sia un posto per mentalmente disturbati.

afosi saluti
JOKER1926  01/07/2011 13:31:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ed e' questa la forza di questo film, ovvero quella di render grande e al contempo odiosa, come di tu, la figura di De Niro.
Ricambio gli afosi saluti caro.

JOKER1926