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CAPE FEAR - IL PROMONTORIO DELLA PAURA regia di Martin Scorsese

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PignaSystem     7½ / 10  22/08/2011 22:29:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Imbastendo una sfida attoriale tra due campioni del grande schermo come il fido DeNiro e il solitamente coriaceo Nick Nolte in un ruolo ambiguo, l'autore di "Re per una notte" elabora un trattato sulla Colpa in chiave di giallo a tinte forti, con un continuo tener lo spettatore in dubbio su chi, tra i due protagonisti è quello peggiore, se il delinquente conclamato o l'uomo di legge che usa Legge e Giustizia a suo piacimento: il Max Cady dal corpo tatuato con simboli etico-deliranti, che si affida a un intento di vendetta inesauribile e dalla sedicente spinta religiosa è uno dei cattivi più potenti di tutti i tempi presentati dal cinema, e la sua violenza selvaggia è legata ad una parallela carica erotica che suggestiona i personaggi femminili della vicenda, che vengono colpite dal fascino del muscoloso uomo con il codino, ma ne subiscono anche la distruttiva violenza ( la scena della guancia staccata a morsi ad Illeana Douglas è tuttora impressionante), il Bowden avvocato arrivato e vile di Nolte è un capofamiglia senza nerbo, inaffidabile e , nonostante la prestanza fisica, debole di fronte alla minaccia costituita da Cady. Scorsese gira un film "in grande", che dell'Hollywood classica ha dimensioni e utilizzo macroscopico di montaggio, musica e fotografia, ma che anche per la lettura etico-filosofica frammista a un linguaggio per grandi platee rimane nell'immaginario collettivo come non molti altri thriller: e l'ironia del regista è individuabile nei cameo di Peck e Mitchum a ruoli invertiti che nell'originale , vale a dire poco di buono il primo e non malvagio il secondo, stavolta