caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CAPE FEAR - IL PROMONTORIO DELLA PAURA regia di Martin Scorsese

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Sir_Montero     8 / 10  29/10/2012 15:36:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In quest'opera Martin Scorsese, guidando un'inaudito e ferocissimo De niro, porta sullo schermo l'esteriorizzazione dell'impotenza. Bowden (un bravissimo Nick Nolte), ex avvocato di Cady (il già nominato De Niro), vedrà riapparire dinanzi a sè, dopo ben 14 anni di prigionia, il suo vecchio cliente, tornato dall'inferno del carcere, segnato dai tanti soprusi e dalle innumerevoli violenze causate e subite, mosso nel profondo della propria anima oscura da un'inesauribile rancore. Come un novello Virgilio post moderno, condurrà l'avvocato nei recessi più estremi della mente e del corpo, in una terra di confine in cui il Sistema (delle leggi, dei doveri, della morale) si svuota totalmente di significato e perde qualsiasi potere effettivo. Sagace e dura la critica che il regista mette in atto a riguardo dell'incapacità ultima della Legge di operare su quella dimensione virtuale in cui i crimini non possono essere riconosciuti come tali perchè non ancora avvenuti (in questo caso specifico, la persecuzione squisitamente psicologica che Cady muove sull'avvocato). Le musiche, i dialoghi, gli sguardi e le movenze di De Niro riescono a creare una soffocante e angosciosa atmosfera, capace di far sentire sul proprio collo, come quello dell'impaurito avvocato, il fiato marcio del Male.
Il finale perde giusto un pò di mordente annegando la tensione in un nubifragio, reale e simbolico, che vedrà finalmente dissolversi le differenze tra Cady e Bowden, mostrandoceli come essi effettivamente sono: due facce della stessa medaglia.