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UP regia di Pete Docter, Bob Peterson

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valerio1989     8½ / 10  16/10/2009 00:57:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Pixar è sempre la Pixar. Se le case di produzione fossero tutte così vivremmo in un mondo migliore perché solo lei è in grado di regalarci certe emozioni. E che emozioni… in un’ora e mezza piangi, ridi a crepapelle, fremi e ti commuovi. Insomma, fai tutto quello che un film come si deve dovrebbe farti fare.
Con Up ho avuto la sensazione che, dopo lo strepitoso successo dell’anticonvenzionale WALL-E, la scelta sia stata quella di tornare a lavorare su qualcosa di più tradizionale ma comunque efficace. L’idea della casa che, attaccata a una miriade coloratissima di palloncini vola in mezzo alle nuvole attraversando tempeste, tramonti sensazionali e avventure inimmaginabili, è davvero sensazionale. Geniale quanto splendida da vedere. Ma i punti messi a segno da questo film sono davvero molti. L’inizio è davvero emozionante e fa riflettere sul genio di queste persone: bastano 10 minuti di pellicola per farti affezionare ad un personaggio. Dopo quei 10 minuti tutto è chiaro, le sue mosse sono sempre giustificate e noi siamo inevitabilmente dalla sua parte. Ottimo quindi il personaggio di Carl Fredricksen ma ottimo anche il suo fido compagno Russel che in molti casi ci fa davvero divertire. Ma state attenti perché mamma Pixar insegna che tutti i personaggi hanno qualcosa da raccontare, anche i più simpatici, quelli che andrebbero bene così come sono. Mentre scrivo non posso fare a meno di pensare a Dory di Alla ricerca di Nemo che grazie alle sue gag finisce per essere il motivo portante del film e che, solo nel finale, dimostra una drammaticità davvero commovente. Un discorso simile vale anche per il giovane Russel che in una scena molto bella e poetica ci parla un pò della sua vita aumentando, come se già non fosse abbastanza, il nostro affetto nei suoi confronti. Oserei quindi dire che la forza di questo film sta nei personaggi e nel modo in cui essi sono caratterizzati. Ma non bisogna dimenticare la splendida colonna sonora, che si adatta perfettamente ai toni della pellicola, e il 3D, che viene usato in maniera intelligente senza lanci di insetti enormi in faccia allo spettatore, ormai stufo di certi espedienti.Per quanto possa essere odioso, il confronto con gli altri Pixar sorge spontaneo. Tralasciando i film più fiacchi (Cars) e i film che devo rivedere (Toy Story, Monsters & Co), Up si piazza dalle parti di WALL-E che, a sua volta, è nell’Olimpo insieme ad Alla ricerca di Nemo e a Ratatouille. Difficile dire quale sia il migliore tra i due più recenti film Pixar ma dopotutto è l’accostamento in se ad essere difficile perché sono pellicole estremamente diverse. A dir la verità mi sembra come paragonare Il Signore degli Anelli a Titanic, Donnie Darko a The Prestige e via dicendo… tutti film bellissimi ma molto diversi tra loro e difficili da paragonare. Ma è questo il bello… mi capita sempre di sforzarmi per decidere qual’è il più bel film della Pixar ma solo ora mi rendo conto che è questo il bello di questa casa di produzione: l’essere in grado di cambiare, di sperimentare e, perché no, di giocare.