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UP regia di Pete Docter, Bob Peterson

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look     7½ / 10  19/02/2014 16:40:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo 2 capolavori come Ratatouille e Wall-E, prosegue il cammino della Pixar verso una concezione ancora più matura e aggiornata del cinema di animazione, attraverso una nuova tappa che rappresenta forse una delle imprese più difficili e audaci mai portate a termine dalla mitica casa di produzione statunitense. E questo non solo per la scelta di inserire come protagonisti (attenzione: non comprimari) esseri umani in tutto e per tutto. "Up" (grazie a Dio almeno stavolta abbiamo mantenuto il titolo originale) è un film che circola con aria discreta attorno a concetti quasi impossibili da trasmettere in maniera didattica ad un bambino, quali l'amore, quello vero, la senilità, la famiglia, l'abbandono, la morte. Ma per la Pixar l'impossibile rappresenta solo un traguardo da raggiungere e superare. Difatti basta un prologo di pochi minuti per condensare tutti questi concetti in un unico e toccante flashback che ripercorre la vita del protagonista, fra sogni perduti e malanni incurabili. E la magia avviene nuovamente. La magia della Pixar, che con un dolce tocco, ammalia il cuore degli spettatori di tutte le età, senza ammicchi o retorica gratuita. Ciò che vedono gli occhi di un adulto possono vederlo, magari in maniera ancora più lucida e arguta, quelli di un bambino. Sempre con quella dolce e sana leggerezza, senza mai scadere nel frivolo o nel banale. E all'affresco prende parte anche un riuscitissimo ed esaltante espediente Magrittiano nel vero senso della parola, che ci trasporta in magnifici, imprevedibili e colorati mondi perduti. Passata un'ora dal folgorante inizio, pare sia inevitabile urlare all'ennesimo capolavoro ma la trama perde quota, e si incaglia in diversi elementi inopportuni e parecchio grossolani che rovinano la sceneggiatura del film sino a quel momento perfetta. Innanzitutto i cani parlanti connotati da un umorismo alquanto spicciolo e pacchiano degno solo del peggior prodotto Dreamworks. Parliamo poi dell'antagonista: Mai mi sarei aspettato da parte della Pixar un personaggio tanto fiacco e abbozzato come quello di Charles F. Muntz, distinto da una malvagità veramente eccessiva e immotivata, manco fosse un serial killer. L'epilogo inoltre, violentissimo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER , poco in linea col resto del film, anzi, col resto della filmografia Pixar. Malgrado questi elementi, rimane comunque un buon prodotto d'animazione, divertente, toccante, colorato, maturo, degno insomma di portare quel marchio di fabbrica.
Inutile parlare dell'aspetto tecnico, ineccepibile. Deliziosa la colonna sonora, Oscar meritato.