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TAXI DRIVER regia di Martin Scorsese

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Manticora     10 / 10  16/12/2012 16:50:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei capolavori di Scorsese, nonostante fosse solo il suo terzo film il giovane regista neworchese è riuscito a creare una storia nerissima e realistica con un cast eccellente. La sceneggiatura del grande Paul Sharader dà spessore al personaggio di Travis, impersonato dal solito grande De Niro, che dopo il padrino e Novecento, si fà ricordare per un altra interpretazione da Oscar.
"Sono un uomo solo." l'affermazione di Travis è una quasi richiesta di aiuto, così come cerca di attaccar bottone con la bigliettaia del cinema porno, senza riuscirci, il suo ego ferito allora lo sospinge ai margini, dove fare il tassista di notte è l'unico rimedio oltre che all'insonnia alla solitudine. Perchè vive sempre da solo, senza contatti, mentre si guarda intorno, e il suo razzismo strisciante lo porta a guardar male neri, ispanici. Fino a renderlo interessato a salvare una ragazzina che fà la prostituta. Jodie Foster, una vera sorpresa di 12 anni, che rende il personaggio dolorosamente vero e crudo. Nella vicenda l'alienazione, la solitudine e l'instabilità emotiva porteranno Travis a passare pericolosamente il confine, a cui l'uso delle armi lo spingerà. La critica è prima di tutto al sistema, anche se come dice il vecchio tassista contaballe, "nessuno può farci niente." Eppure le elezioni sono alle porte, anche se la gente povera e che vive ai margini non è certo interessata, mentre il candidato destrorso pre-reganiano sorride come un vampiro con la scritta noi siamo il popolo che dovrebbe scaldare la retorica elettorale e conquistare nuovi elettori. In un finale dove la parola passa alle armi e in cui un giovane disadattato sfuggira al suo destino di morte, diventando un (anti)eroe, ma l'ulltimo sguardo nello specchietto retrovisore non deve illuderci che sia cambiato, perchè gli occhi come all'inizio cercano ancora una minaccia, un problema, qualcosa che lo importuna, perchè nella sua follia, la violenza è la degenerazione vitale che gli ottunde il cervello e lo porterà certamente verso altri tragici eventi.