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TWO LOVERS regia di James Gray

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Requiem     8½ / 10  02/04/2009 17:18:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accolto - a ragione- dalla critica di mezzo mondo come un miracolo, il nuovo film del mediocre James Gray, mi aveva a priori incuriosito.
E così, dopo aver letto addirittura un paio di recensioni che lo definivano un capolavoro, sono andato a vederlo.

Sicuramente sarà uno dei migliori film dell'anno. E dopo "gran torino" decisamente il migliore che ho visto in sala ultimamente.
Gray è l'autore melodramma di origini letterarie asciutto e molto classico, lirico e commovente, lontano anni luce dal cinema odierno, lontano anni luce da autori di oggi come il citato Wong Kar Wai, e semmai molto debitore al cinema classico (si è parlato dell'eleganza assoluta del regista debitrice in alcuni passaggi all'Hitchcock di "La finestra sul cortile") e a quello degli anni '70, io direi al Bergman o- ancora meglio -all'Allen di "Manhattan" e sopratutto a quello tragico di "Interiors".

Straordinariamente elegante e raffinato, asciuttissimo e scorretto anche nello splendido e incredile finale.
A fine visione viene da chiedersi se davvero l'autore è lo stesso dei polizieschi precedenti.

In stato di grazia Phoenix, mai stato così bravo, in stato di grazia e bellissima la Paltrow. Tra i coprotagonisti ci sono la Rossellini, e il bravo caratterista Elias Koetes.

Nessuna candidatura, premio ai festival mancato. Assurdo.
max67  03/04/2009 12:58:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
FORSE NON ABBIAMO VISTO LO STESSO FILM , MA DEFINIRE IL FINALE SPLENDIDO E INCREDIBILE MI SEMBRA UNA ESAGERAZIONE , COSA C'E' DI INCREDIBILE E ORIGINALE NELL METTERSI CON LA MORA USANDOLA COME RUOTA DI SCORTA DOPO ESSERE STATO RIFIUTATO DALLA BIONDA .
SUL FATTO CHE TI SIA PIACIUTO NON DISCUTO I GUSTI SONO GUSTI , PERO' IO L 'HO TROVATO MOLTO BANALE ANCHE NEI DIALOGHI , L'UNICA COSA CHE CONDIVIDO E' LA BUONA PROVA DEGLI ATTORI
. CIAO
Requiem  03/04/2009 14:11:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco appunto...Il punto di forza è che siamo di fronte a un film senza i sentimentalismi che caratterizzano il genere oggi: il protagonista è un personaggio negativo, come la sua co-protagonista, fragile, incerto, non sa sciegliere, non sa comunicare, non sa fare nulla, neanche suicidarsi.

Occhio agli spoiler.

Ciao
williamdollace  03/04/2009 20:17:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
infatti il punto è quello, la vita fa spesso fare le scelte più sbagliate e più comode al di là dell'effettiva sincerità degli slanci.