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OMICIDIO A LUCI ROSSE regia di Brian De Palma

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ZanoDenis     7½ / 10  27/02/2016 16:22:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dato che in questi giorna è in voga inventare nuovi aggettivi, qui inizio io definendo questo altro bel thriller di De Palma: un film decisamente "hitchcockoso", si perché come in moltissimi altri suoi film gli elementi che richiamano il maestro brividoso sono innumerevoli. De Palma realizza un film quasi totalmente basato sul voyeurismo, qui i riferimenti a Rear window non mancano, anzi proprio il plot riguardante un omicidio scoperto da un guardone tramite il cannocchiale va a nozze con la tematica del capolavoro del maestro.
Poi aggiungi diverse scene di inseguimento, anzi pedinamento, altamente ansiogene, girate con maestria da De Palma, con virtuosismi continui e un grande uso del pianosequenza e della soggettiva; se non bastasse questo ad esplicitare il riferimento a Vertigo, facciamo pure che il protagonista abbia una fobia molto simile a quella di James Stewart in Vertigo, che lo invalidi in uno dei momenti cruciali e che De Palma usi una tecnica molto simile al famoso effetto di regia che usò Hitch tanto tempo fa, et voilà!
C'è da dire che anche il continuo del film mostra elementi presi dal maestro e riferimenti esplicitissimi, ma non li specifico per non spoilerare troppo. In definitiva ho trovato un'ottima sceneggiatura, da vero e proprio thriller/giallo malato, si perché comunque lo considero uno dei film più malati di De Palma, vi sono elementi nevrotici ovunque, lo stile è nevrotico, il protagonista è un totale nevrotico alla ricerca della soddisfazione dei sensi, non agisce tramite una precisa logica, agisce guidato dalle nevrosi e dalle voglie più nascoste. Magari la seconda parte e il finale oggi si possono trovare un po prevedibili, ma considerando che si tratta di un film di metà anni 80' possiamo giustificarlo. Interessante anche qualche riferimento metacinematografico, che però non viene approfondito a pieno.
Bella l'atmosfera grezza che il film riesce a creare, tipica dei thriller del periodo, una discreta quantità di sangue e una fotografia abbastanza cupa da creare timore (anche se avrei preferito una fotografia tendente all'onirico, un po come fa in Obsession, qui invece è abbastanza realistica, sembra non assecondare la psicologia del protagonista, ma basarsi sugli eventi esterni). La suspense ovviamente è presentissima, in moltissime scene, De Palma è un maestro in questo e ci regala sequenza indimenticabili, un po come in ogni suo film.
Ho trovato abbastanza scarsina la recitazione, mentre le controparti femminili riescono a cavarsela, specie la prima donna, di grande fascino e molto intrigante (oltre alla maestria tecnica vi è anche questo elemento di attrazione che crea empatia tra le nevrosi del protagonista e lo spettatore), il protagonista invece l'ho trovato un po inadeguato, alcune sue espressioni e movenze sembrano un po esagerate e non riesce a far trasparire benissimo la personalità.

In definitiva un altro grande thriller di De Palma, molto metacinematografico e citazionista, sopra le righe e anche abbastanza ansiogeno, diretto come sempre, con maestria.