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IL BOIA SCARLATTO regia di Massimo Pupillo

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JOKER1926     7 / 10  09/07/2012 03:00:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Passato inosservato ,sotto un cielo scatenato, ove le produzioni si susseguono a ritmi tutt'altro che blandi, ecco spuntare "Il Boia scarlatto".
Il titolo è curioso, la locandina è stuzzicante e il critico che mastica determinato genere di film deve ,per forza, prendere appunti, o meglio deve visionare il prodotto.

"Il Boia scarlatto" a dirla tutta, non propone nessuna storia "eclatante", il film del 1966 è il classico esempio cinematografico in cui più che l'intelaiatura di narrazione ad emergere e a rendere roboante la circostanza è la sceneggiatura. Insomma nel film di Massimo Pupillo vince l'effetto visivo e non la logica.
Le scene sono ornate da una fotografia quasi "fumettistica" ove i colori sono così vivaci da rendere il tutto un vero e proprio film di nicchia destinato, ovviamente, a chi apprezza e capisce il genere thriller/horror di altri tempi.
A funzionare ne "Il Boia scarlatto" è certamente il contesto scenico ove si erigono atmosfere squisitamente gotiche, ma non solo.
Nella produzione del 1966 è grande anche quella vena di follia e di estrosità che avvolge, sotto un unico abbraccio, vittime e carnefice. Questo ultimo, il boia scarlatto, è un'icona assai intrigante, un esteta fra Nietzsche e l'immortale D'Annunzio, in specifici limiti teoretici.
Il boia è un vero e proprio cultore che preserva la sua anima, il suo "corpo perfetto". Logicamente in tutto ciò emerge pure quella visione teorica ed epidermica della regia, però, a conti fatti, l'idea mostra una dose non indifferente di particolarità.

La regia di Pupillo, nel frangente, è davvero tanta roba. Le sequenze, specie quelle finali, si addensano nel nome di un sadismo tragicomico in cui traspare, in modo brillante, l'estro del regista e la diabolicità dello stesso. Fra tutte le belle sequenze da annoverare sul taccuino del critico quella della "ragnatela", per chi ha visto il film il tutto dovrebbe essere chiaro. Infatti stiamo parlando di una delle scene più irrazionali (ma efficacissime) del Cinema di questo specifico genere. Qualcosa del genere, per quanto concerne la fantasia e l'assurdità, è reperibile in qualche sequel di "Nightmare".
Bene gli attori e le musiche. Diventa missione complicata criticare Pupillo, le uniche "questioni" critiche potrebbero nascere riguardo la storia un po' baldanzosa. Ma in un film dove l'essenziale è il "pulp" e l'esplosione violenta del killer appare troppo complesso e ingeneroso toccare i tasti che appartengono, in generale, alla storia e alle dinamiche della stessa.