caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE ADDICTION - VAMPIRI A NEW YORK regia di Abel Ferrara

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
elio91     7½ / 10  25/02/2012 00:11:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pur girando a vuoto e noia (risultando di fatto pesante nella sua breve durata), Addiction rimane un'opera affascinante e piena di tematiche interessanti.
Un horror per modo di dire, un horror alla Abel Ferrara: il maledetto per eccellenza che non può non dirigere un film sulla maledizione di una Dipendenza assoluta che passa attraverso disquisizioni filosofiche, riflessioni, dolore della carne e dello spirito, cristianesimo. Ci sono tutte le tematiche care al regista a e al fido collaboratore St John che qui firma l'ultima collaborazione con Ferrara nella sceneggiatura.
Quindi al di là di quel difetto citato ad inizio commento davvero c'è poco altro da criticare e solo da lodare questo ennesimo bel lavoro del regista italoamericano più sottovalutato di sempre, che in America neanche conoscono.
Soltanto al di fuori del circuito hollywoodiano poteva essere girato un film del genere, vampiresco per modo di dire, violento in una maniera differente da quella che ci si potrebbe aspettare in una pellicola sui vampiri, lenta e girata in un bianco e nero quasi pulito. Mi ha ricordato forse a torto i lavori di Jim Jarmusch: se l'avesse girato lui non me ne sarei accorto.
E Addiction è la dimostrazione che Ferrara è uno di quegli artisti sregolati e affascinanti che si distinguono sempre e comunque, capace di girare anche fetecchie improponibili, film originali e unici (come questo) oppure capolavori giganteschi, con un'ottica radicale che si può solo imitare. Non credo sia un caso che Addiction contenga in sé come al solito i grandi difetti e i pregi del regista, ovvero una trama spesso piena di punti morti e sequenze di un impatto devastante.
è Ferrara, prendere o lasciare.

Aggiungo che Lilli Taylor qui è molto brava, il cameo di Walken simpatico (compresa la citazione a Burroughs e al Pasto nudo), il cast pieno di attori italoamericani che poi lavoreranno nei Soprano.