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L'ANGELO DELLA VENDETTA regia di Abel Ferrara

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BlackNight90     7 / 10  12/08/2010 03:02:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Variante del rape&revenge con l’aggiunta non da poco del senso di colpa e della degradazione che si respira per le strade sporche di New York tanto care a Ferrara, ma a parte queste piccole variazioni del tema il film non offre sufficienti spunti per farsi ricordare oltre al semplice tema della vendetta, come un adeguato approfondimento della psiche della protagonista, ma lascia al bel volto espressivo di Zoe Tamerlis il compito di esprimere l’angoscia di una donna in quella società americana profondamente maschilista.
Dubito comunque che Ferrara abbia voluto dare apposta alle femministe qualcosa per cui strillare di più, anche perché è lui stesso ad aver detto che quella del film è più che altro una metafora e che tutti, chi più chi meno, siamo violentati, non fisicamente ovvio, ogni giorno.
Parecchie le grossolanità delle sceneggiatura (ad esempio, dove diavolo le prende tutte quelle pallottole? come cacchio fa a sparare con più precisione di terminator se non aveva mai preso un arma prima? ecc.) che nell'insieme lo rendono estremamente improbabile, fosse stato allucinato come il precedente Driller Killer allora potevano anche essere trascurabili.
E' evidente però, e l'ho gradita molto, l'ironia con cui è trattato l'argomento che spesso sfocia nel grottesco divertito, soprattutto quando c'è il cagnolino, ed è divertente, oltre che molto eccitante, la scena in cui lei si guarda allo specchio, e sembra voler dire (peccato che non può!), "Are you talkin to me??".