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VINCERE regia di Marco Bellocchio

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly     7 / 10  29/05/2009 12:16:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Va a corrente alternata quest'ultimo film di Bellocchio, dopo l'indisponente "Il regista di matrimoni": dopo un inizio sontuoso (sottolineato dalla splendida fotografia di Daniele Ciprì), il film scivola verso una parte centrale francamente noiosa ed inconcludente, trascinandosi fino ad una parte conclusiva in cui momenti di critica ficcante (il discorso dell'anziana madre superiora ad Ida, che chiedeva di essere aiutata) si alternano a lungaggini e manierismi alla lunga sfiancanti.
Come ho già letto sotto e mi sento di condividere, il montaggio acronico (ma si dice questa cosa? Boh) - sottolineato dalla scelta di non far invecchiare mai i propri personaggi - confonde eccessivamente le idee circa la storia (e la Storia), facendo perdere di vista il momento del rifiuto di Ida e la conseguente molla scatenante dell'ossessione della donna, che in effetti verso la fine del film appare veramente folle, tanto da perdere l'empatia del pubblico.
I numerosi filmati di repertorio, poi, sono un'idea azzeccatissima che però si ritorcono contro la fluidità del film, con il loro aumento esponenziale al passare del tempo.
Ciò detto, nella mia personale scala di valutazione hanno decisamente la meglio gli aspetti positivi della pellicola, quali le interpretazioni di Timi (strepitoso) e della Mezzogiorno (meno incisiva di Timi ma comunque intensa) e la geniale intuizione di far "scomparire" il protagonista a metà pellicola per poi presentarlo solo attraverso pochi filmati dell'Istituto Luce, riuscendo a caratterizzarne il lato grottesco semplicemente aiutandosi con artifici di montaggio. Esemplare, in questi termini, una delle scene migliori del film, quella in cui Timi/Benitino imita il famoso discorso delle campane a martello del padre.
Dà un po' di fastidio vedere come un regista del valore di Bellocchio alterni momenti di altissimo cinema a pedanterie, ma almeno in questo caso il risultato rimane più che apprezzabile.