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VINCERE regia di Marco Bellocchio

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strange_river     8 / 10  04/08/2009 22:41:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una foto. Vi si vede Mussolini circondato dal Papa e da altri prelati, sorridono tutti, i Patti Lateranensi sono stati firmati: quelle facce, quei sorrisi dicono di più di mille parole sulla natura di questo nostro Paese e del suo legame intimo con la Chiesa.
Bellocchio non risparmia certo in veleno quando c’è da mostrare l’ipocrisia degli uomini di Chiesa (su tutte il tragicamente esilarante dialogo tra la Madre Superiora e una Ida che prega la sua misericordia), al contempo è andando a frugare tra le pieghe di una storia privata (e sconosciuta ai più) e portandola alla luce che egli traccia il suo ritratto “particolare” dell’uomo politico così finendo per raccontare la natura stessa del suo potere e la storia di quel periodo.
L’infatuazione totale e asservita della Dalser per l’uomo Mussolini è rappresentativa, secondo me, dell’infatuazione subita da interi strati sociali, i risvolti passionali sono accesi in entrambi (“Tutte lo vorrebbero come marito. O almeno come amante”) e i meccanismi spietati del privato sono esattamente conformi (e naturalmente necessari) a quelli usati nell’avanzata politica, l’ostinazione personale di lei ha da essere schiacciata così come qualsiasi opposizione.
Ciò a cui lei non si rassegnerà mai è che il suo posto sia stato usurpato da un’altra, nessun dubbio su chi abbia a dominare. Nel frattempo la folla acclama sotto al balcone, proprio mentre viene portata al macello.
L’epilogo sarà ugualmente tragico.
Nonostante alcuni salti narrativi e una certa discontinuità, già ben evidenziati in altri commenti, mi pare che Vincere centri delle tematiche molto interessanti e lo faccia con la classe di un cinema meditato.
Bellissime le scene iniziali e quasi trasfigurato Filippo Timi nel calarsi nel suo personaggio.