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IO E ANNIE regia di Woody Allen

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Terry Malloy     8½ / 10  06/04/2007 10:03:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sinceramente non sapevo proprio cosa dare a questo che è giudicato erroneamente il miglior film di Woody Allen.
vada per otto e mezzo, anche se ogni tanto il voto sarebbe più basso.
avevo grandi aspettative per questa pellicola e un pò mi ha deluso, resta comunque un bel film e per alcune cose un gran film.
la totale assenza di sviluppo narattivo, ovvero di una trama può anche passare, ma Allen gestisce ciò con confusione e incapacità a differenza dell'eleganza poetica e strutturale del vero capolavoro Manhattan. gli eventi si susseguono senza dati cronologici e spaziali il che rende assai difficoltoso seguire la linea narrativa del film. la comicità è elevata, ma in minor misura di Manhattan e questa volta la cultura di Allen è fine a se stessa e non si sviluppa nel contesto sociale degradato dei film a cui siamo abituati come il suddetto pluricitato e l'altro grande Hannah e le sue Sorelle. lasciamo da parte la tecnica cinematografica scarsa di Allen in un montaggio pessimo, sia sonoro che di scene, in una fotografia sgradevole, in un'interpretazione modesta a cui si affianca la grandezza della Keaton. ma non è questo che si esige da Woody Allen (che resta uno dei miei registi preferiti), la tecnica non è mai interessata a nessuno se si parla di lui, però ho notato infelicemente un abisso qualitativo da questo a Manhattan.
la colonna sonora non è degna di nota, mentre nell'altro Gershwin è quasi protagonista. ciò è molto grave perchè siamo abituati a un Allen musicista, grande amante della musica e regista sapiente nell'inserirla nel giusto contesto.
i lati positivi ci sono però non si creda: il film si sviluppa su una fase geniale di Groucho Marx ovvero "non voglio far parte di un club che persiste a volermi accettare come membro".
molto intelligentemente Allen trasporta questa frase alla vita e da il via a un film che scandaglia l'essere umano novecentesco in uno dei suoi lati più importanti: il rapporto uomo-donna. il regista dice che ormai (è ancora vero a distanza di anni) si è completamente alienati dalla vita e dai rapporti e solo una frase nno-sense come quella di Marx può corrisponderne perchè è capovolta come la vita media di una persona. i personaggi sono caricati allo scopo, Allen rimarrà nella storia per aver raffigurato un'epoca nell'ambito uomo-donna che alla fin fine è il più importante (e pensare che De Sica in un film ne ha affrescate tre senza conoscerne una per giunta!!!). questo è il merito di Allen e del film. da vedere assolutamente.