caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CRIMINI E MISFATTI regia di Woody Allen

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento lorenzo971     9 / 10  03/03/2009 18:14:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di certo Woody Allen non si è mai distinto per l'ottimismo, quasi assente solitamente nei suoi film, ma quella scintilla di speranza in una possibilità di scampo da una cosi arida realtà che di tanto in tanto affiora nelle sue pellicole scompare in Crimini e Misfatti. Il suo film piu cupo senza dubbio, nel quale il regista mette in gioco tutti i valori cari all'uomo, e durante lo svolgimento della vicenda ne dimostra, in rebus, il fallimento, ne decreta la piu totale sconfitta. Fallisce prima di tutto il matrimonio, privo di sentimenti e puramente nominale, falliscono i rapporti tra le persone, dalla parentela ( rapporto oculista fratello), all'amicizia; perisce l'amore, non ricambiato, instabile e debole. Sono sconfitti i sogni in una vita migliore, in un successo nel lavoro, in una qualsiasi felicità. Nemmeno la filosofia e l'idealismo (rappresentati dal professore tedesco ) riescono a dare supporto o a consolare in un reale in cui domina il cinismo, che poco a poco, con un moto lento ma inesorabile, trascina tutti i personaggi nella sua orbita : l'ultimo messaggio del filosofo sarà "Sono uscito dalla finestra", scritto poco prima del suicidio. Fallisce in fine la giustizia, sia terrena, sia divina; non c'è una teodicea in cui sperare, Dio, se osserva, resta muto e non punisce. Woody che interpreta un regista senza successo, non ha il ruolo di protagonista, (che spetta invece ad uno stimato oculista, Judah) , ed impersona l'eroe che si scontra con la cruda realta: titano o sprovveduto, armato della morale, dell'idealismo, dei buoni propositi, dell'amore per il prossimo, si avvicina passo dopo passo al baratro, seguendo un cammino dettato dal suo vedere la vita senza cinismo, e quindi in modo distorto e miope rispetto agli altri personaggi, che invece hanno capito bene come trionfare. Il simbolo della sua visione errata sono gli occhiali, che portano solo i personaggi che come lui si estraneano dal nichilismo generale ( come il professore, la ragazza nella parte iniziale, e il rabino, che, con la colpa di credere addirittura in un dio è destinato alla cecità), mentre Judah, che giunge, come è evidente nel dialogo finale, alla vittoria piu assoluta sugli eventi, non solo ci vede bene, ma fa addirittura l'oculista.
Una storia agghiacciante dunque, che ci lascia l'amara consapevolezza che, nonostante i nostri sforzi, le nostre speranze e il nostro amore, l'universo è un luogo totalmente, e irrimediabilmente freddo.
baskettaro00  22/09/2012 08:41:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ottimo commento ma..chi è la ragazza nella parte iniziale?