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TULPAN regia di Sergei Dvortsevoy

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  03/09/2009 13:42:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ambientato nella steppa del Kazakistan,”Tulpan” è un film che ricorda i lavori della regista mongola Byambasuren Davaa.L’impostazione narrativa,mirata a illustrare gli usi e i costumi di un popolo, miscela questo aspetto didattico con una storia di fantasia che genera quindi una prodotto per certi versi intrigante.
Gli spazi immensi e brulli creano un’ambientazione naturale a dir poco suggestiva alla quale il regista concede sapientemente diverse inquadrature.
Un nucleo famigliare dedito alla pastorizia è protagonista di questa storia che trasuda realismo da ogni inquadratura,tant’è che non ci vengono assolutamente risparmiati aspetti del vivere quotidiano dal forte impatto.
Il monotono scorrere delle giornate è alternato con le peripezie di un giovane,che dopo aver prestato servizio in marina torna a casa per prender moglie e diventare a sua volta allevatore.Purtroppo per lui la ragazza scelta (tra l’altro l’unica nell’arco di parecchi desolati chilometri),ovvero la misteriosa Tulpan,non ne vuole saperne dell’ostinato spasimante.
E’ un film che illustra una realtà lontanissima dalla nostra in cui i giovani cercano e sognano un futuro sereno e soddisfacente da ricercarsi o nella lontana città,in cui tutto sembra immediato e possibile,oppure nelle apparentemente inospitali terre della steppa,luogo in cui continuare tramandare tradizioni che si perdono nella notte dei tempi.
“Tulpan” è un prodotto di nicchia,molto lento anche se mai troppo statico,vincitore a Cannes del premio "Un certain regard” è consigliabile soprattutto a chi apprezza scoprire nuove culture e diversi modi di vivere.