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QUASI FAMOSI regia di Cameron Crowe

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  25/04/2005 23:20:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Considerando che il Lester Bangs originale qui è ridotto a un supponente e vagamente antipatico secchione della stampa musicale, il film avrebbe dovuto deludermi. Invece è una ventata d'aria fresca come non respiravo da anni, assurge a culto sia nella descrizione delle groupies (e non a caso a pochi mesi dalla riscoperta tardiva) che nel disordine esistenziale e affettivo delle band "turn the page" degli anni settanta. Se si tratti di Peter Frampton e degli Humble Pie non saprei dire, ma molti eventi combaciano in pieno. Film che apre discussioni infinite sul rock, inteso come costume musicale (come scriveva Buxton) e sociale che come stile di vita, ed è quasi un palliativo ma di rimpianto a una generazione sepolta nella notte dei tempi, con i block notes al posto di Internet e la penna in mano Teutonica rappresentazione di cio' che non è (Il mondo reale) o non vorrebbe essere, ma anche ponte temporale tra un periodo di fasti e un'altro di crisi (da non perdere in tal senso "Jesus son") C'è indulgenza nella way of life di Crowe, anche superficialità ma il rock era anche questo, vuoto, dannazione, estasi. Quanto a Bangs non posso credere sia stato tanto spocchioso con mamy quasi-manager atta a mettere tutti sulla buona strada Non è woodstock nè la spensierata commedia à la I want to hold your hands semmai ha qualche punto di contatto con Atlman. Contraddittorio, forse (l'amore libero in aereo come frutto di epitaffici rimorsi? la Hudson come la Jenny di Forredt Gump? ) ma anche capace di filtrare piuttosto bene i dissidi interni delle band (quanti gruppi hanno fatto la stessa fine?) i musicisti impegnati solo a dominare la credibilità col pubblico il business odioso della carta stampata e dei rapporti più o meno funzionali al sistema con le rockstar atte a disprezzare il nemico fino a quando ahinoi ti sbatte in prima pagina ... Un senso di sconfitta che esce dai binari delle ragioni ma mantiene intatto nonostante tutto il principio della passione Quanto alla musica, beh un bel melange di elton john e simon § garfunkel, steely dan e led zeppelin, black sabbath e Iggy Pop... tutto e il contrario di tutto, a mio avviso piuttosto qualunquista (chi ama Iggy non puo' e non deve ascoltare anche Elton John) Insomma, eticamente è "immorale" ma non siamo certo di fronte a una disciplinata lezione di rock and roll vero Crowe? E' un gran bell'oggetto di culto tutto qua. Un dubbio temporale: Led Zeppelin II datato 1969 e Blue di Joni Mitchell 1971 tra i dischi lasciati in eredità dalla sorella nel... 1968 Che confusione, Crowe, forse questi numeri meglio che me li gioco al lotto oppure c'è un'altra spiegazione: la sorella ha viaggiato nel futuro