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VIALE DEL TRAMONTO regia di Billy Wilder

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9½ / 10  09/08/2006 18:15:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Vedete, questa è la mia vita e lo sarà per sempre. Non esiste altro, solo noi e la macchina... e nell'oscurità il pubblico che guarda in silenzio"

Dedico questo commento a una persona speciale che l'ha sicuramente acquistato e non si decide di vederlo.

Beh è strano ma come tutti i grandi autori di cinema relegati giustamente al rango di "classici", anche Billy Wilder appartiene alla mia infanzia. E precisamente a un ciclo di suoi film, in pratica una retrospettiva, come ne facevano tante nella Rai di decenni or sono.
Il titolo recitava "un guastafeste alla corte di Hollywood".
Europeo esiliato e fortunatamente non tanto impetuoso per finire nelle liste di McCarthy negli anni Cinquanta.
"Sunset boulevard" è un film che ha affascinato intere generazioni. e non è difficile capirlo: particolarmente rilevante fu la novità della narrazione, affidata al protagonista maschile, Holden, che "racconta il suo epilogo", non si sa da quale prospettiva o luogo.
Forse potremmo chiarire l'equivoco pensando che - proprio come le parole di Norma Desmond che ho riportato sopra - il personaggio di Gillis appartiene ai margini del cinema, e per questo puo' anche fungere da spettatore dello stesso film. Realtà e finzione giocano un ruolo determinante, a partire dal personaggio di Gloria Swanson, nella realtà grandissima star del cinema muto (tra i suoi capolavori, anche la Salomè di De Mille, e - non a caso - il controverso Queen Kelly di Von Stronheim, qui nel ruolo di ex-amante/maggiordomo) e apparsa molto di rado al cinema dopo l'avvento del sonoro.
E' a lei, nella perfidia di Wilder, che il film è dedicato. Un po' come Icona eccellente del declino della celebrità ("Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo"),
Ma piu' di tutti, cio' che ancora sconvolge l'immaginario collettivo è l'ambientazione: la Dimora di un'ex-star con i suoi paraventi ammuffiti, i suoi ricordi, il malsano e macabro collezionismo di un glamour che non esiste da tempo.
Pensate che ne è stata fatta addirittura un'amabile parodia in un'episodio di Mickey Mouse (il settimanale).
Memorabili camei di Le Mille (non a caso uno dei registi che hanno lavorato di piu' con la Swanson negli anni 20") e Buster Keaton.
Il "caso" Norma Desmond inquieta e sconvolge ancora oggi.
Che io ricordi, fortunatamente poche volte è accaduto qualcosa di simile al film, nella realtà. Forse la vicenda. ben diversa, di Frances Farmer, o la follia di Gig Young. piu' recentemente.
Sorvolo sulla fragilità mentale e gli inferni privati di attrici come Jennifer Jones o Vivien Leigh.
A Hollywood Wilder dedicherà un'altro affettuoso omaggio, verso la fine della carriera, il doloroso e bellissimo "Fedora".
Ma forse i tempi erano cambiati, e il cinema contemporaneo sì, è diventato troppo piccolo anche per l'esule austriaco
Dick  30/08/2007 17:37:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Pensate che ne è stata fatta addirittura un'amabile parodia in un'episodio di Mickey Mouse (il settimanale)."

Io invece ricordo quella della serie animata "Duck Tales - avventure di paperi" (purtroppo sul momento mi sono scordato di scriverlo nel commento). Quando lessi la trama di questo film mi venne quasi immediatamente in mente quella simpatica e divertente versione dove almeno lì ce la faceva a tornare al successo :).
Exodus  08/11/2006 21:49:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cavolo che commento!