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IL BACIO DELLA PANTERA regia di Jacques Tourneur

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ULTRAVIOLENCE78     8½ / 10  11/11/2008 23:53:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ancora un volta è dimostrato il teorema, secondo il quale quando ci sono il talento e la bravura del regista nonché validi propositi e idee alla base di un film, questo, a dispetto della scarsità di mezzi e di risorse finanziarie, sarà comunque destinato a diventare un grande film. Non è un caso che “Cat People” di Jacques Tourneur sia assurto a classico del genere horror-psicologico, che ha ispirato una folta schiera di autori. Tra essi si annovera sicuramente il nostro Dario Argento, che in molti suoi lavori, “in primis” “Suspiria”, denuncia diversi debiti nei confronti della pellicola “de qua”: basti pensare alla scena del pedinamento lungo il viale alberato o a quella all’interno della piscina, e più in generale all’atmosfera ansiogena che Tourneur ha saputo generare attraverso il gioco di passi, sospiri –appunto e chiaro-scuri, che contribuiscono superbamente a produrre l’impressione di presenze non definite ma tuttavia minacciosamente incombenti. Agli effetti angoscianti si uniscono poi le sfumature psicologiche, che conferiscono al personaggio di Irena un notevole caratterizzazione, nella quale si obiettiva il conflitto interiore di un soggetto scisso tra il desiderio di amare ed essere amato ed una spasmodica tensione alla morte, ipostatizzata nella belva feroce. A questa polarità, insita nell’uomo, si ricollega la citazione finale con cui si chiude il film:
“But black sin hath betrayed to endless night – My world, both parts, and both parts must die” (John Donne).
Una pietra miliare del genere, che non può mancare nella videoteca di ogni vero cinefilo.