caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA regia di Luis Buñuel

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento wega     9 / 10  10/09/2009 04:56:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si rivede sempre con piacere, è senz' altro IL compendio bunueliano ma "Il Fascino discreto della Borghesia" non mi fa proprio impazzire. Solo a tratti. L' atto non portato a termine è spesso presente nelle sinossi di Bunuel, qui le cene che non si riescono a fare, o l' aperitivo che salta - semplicemente l' inettitudine della borghesia al mondo di cui fa parte e col quale non riesce ad integrarsi - fanno da perno centrale di una messinscena del teatro dei commedianti borghesi. La satira si mescola all' onirica, il sogno (almeno tre volte ci caschiamo - suppur avvisati una prima volta - consecutivamente, una dopo l' altra), il surrealismo (la veglia funebre in una saletta contigua, all' interno di un ristorante; il monsignore giardiniere; un gruppo di soldati improvvisamente ospiti ad una cena senza invito, che ovviamente salterà; ritorna anche il pianoforte di "Un Chien Andalou"). Un film del genere in mano a qualunque altro autore sarebbe risultato bizzarro, nelle mani di Bunuel, ne esce un ritratto impietoso e divertente di una classe sociale che salta per aria. Fredda, settatrice, ipocrita, calcolatrice la borghesia è, purtroppo per l' autore spagnolo, destinata al percorso itinerante della Storia (i protagonisti si vedono più volte a piedi percorrere una isolata strada di campagna). Seguiranno "Il Fantasma della Libertà" e "Quell' Oscuro oggetto del Desiderio", 32° ed ultimo film di Luis Bunuel.
Invia una mail all'autore del commento wega  10/09/2009 05:13:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah mama, e che dire dei quattro saluti: fasciscmo, il pugno comunista, il V della vittoria, e "Nostro Cristo Signore" con un bel dito medio vaf.fancu.lo!