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DRAG ME TO HELL regia di Sam Raimi

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oh dae-soo     7½ / 10  01/04/2010 14:28:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi mancava. Sam Raimi mi mancava proprio. Ho 32 anni, sono della generazione che ha visto nella sua prima adolescenza cult come La Casa, La Casa 2 e l'Armata delle tenebre; tutti film che mi costringevano ad andare a dormire in camera dei miei (specie i primi 2) malgrado durante la visione mi trovassi più di una volta a morire, verbo non preso a caso, dalle risate (soprattutto il 3°). Drag me to hell è tutto questo, è un grande tuffo nel passato, è Raimi che dopo 20 anni rifà Raimi. Si rinnova e copia sè stesso, il tutto con un grande stile, con una padronanza del genere degna di pochi, con il suo marchio inconfondibile.
La trama. Una ragazza per "far carriera" rifiuta ad una vecchia zingara la proroga per il pagamento del mutuo. Riceve in cambio una maledizione, un malocchio: un demone la tormenterà per 3 giorni, passati i quali la porterà con sè all'inferno (da titolo). Per salvarsi, ricorrerà al potere di 2 sensitivi e all' amore del suo ragazzo. Finale a sorpresa.
Ai suoi fan, come me, per capire che è un film di Raimi ci vogliono 2 minuti, cioè fino all'arrivo del demone nel prologo, identico(l'arrivo) praticamente a quello ne La Casa. Urla, vento, invisibilità del mostro, sberle e lotte . E' 20 anni che aspettavo, sono tornato undicenne di colpo. E poi decine di altri rimandi, oggetti che lottano contro gli uomini ( necronomicon-ventaglio) , animali che parlano ( teste-trofeo allora, una capra oggi), lotte a forza di cazzotti tra demoni e umani, rumori identici, musiche identiche, scene grottescamente schifose e altre assurdamente comiche (come il ballo del demone, anch'esso già visto), movimenti velocissimi della macchina da presa e tanto altro. Ripeto, mi sembrava di rivedere La Casa in una trama e ambientazione completamente diversa. Questi sono i plagi che fanno bene al cinema, quelli fatti da uno stesso regista a sè stesso ( e decenni dopo), quelli che ti fanno tornare indietro, a un cinema che non c'è più, o che nessun altro è in grado di fare. Ma c'è anche qualcosa di nuovo: uno scavo psicologico maggiore, una capacità di descrivere sentimenti, la geniale idea che sconvolgerà il finale. Insomma, è il regista che conoscevamo ed amavamo, con 20 anni di più ed, inevitabilmente, più maturità. Un grande Horror (comic) che farà molta paura a chi non segue il genere, che spaventerà con qualche sorriso chi lo segue un pò, e che farà ridere di gusto a chi ormai come me (sigh) ne ha visti troppi.
despise  06/04/2010 15:21:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
oh dae-soo gran bel commento, complimenti.
Anch'io sono della generazione di Evil Dead e mi ritrovo in
tutto e per tutto. Grande cinema quello dei primi '80.

oh dae-soo  06/04/2010 16:39:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio molto. Non è tanto il gran cinema degli anni 80, il fatto è che eravamo bambini e potevamo ancora contare del dono della meraviglia, della sorpresa, della paura. Ora siamo solo fruitori di cinema, bene o male abbiamo visto tutto, possiamo solo apprezzare la bellezza di un'opera, ma lo stupore, la magia di quando guardavamo film da ragazzini non tornerà più. Non mi piango addosso, è la vita, ma sono un ragazzo che ha riflettuto e scoperto (l'acqua calda forse...)che niente è più bello che essere bambini (se leggi la mia recensione a Nel paese delle creature selvagge mi spiego meglio). Grazie ancora Despise, a presto. Giuseppe.
Noodles_  16/04/2010 00:46:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anch'io ti faccio i complimenti per il bellissimo commento, che condivido in pieno, ma non sono del tutto d'accordo con quello che dici: proprio il cinema per me è forse l'unico (l'ultimo...) strumento rimasto per provare l'emozione di tornare bambino.
Capita sempre più raramente, è vero, ma almeno a me capita. E ho una quindicina d'anni più di te.

Ed è per questo che ho dato 9 ad un film come Avatar, al di là di tutto...
oh dae-soo  16/04/2010 12:06:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Noodles. Hai perfettamente ragione e forse mi sono espresso male. Il cinema (forse con lo sport) ci fa dimenticare la carta d'identità, perchè l'emozione è un' alchimia interna al nostro corpo e ogni emozione è giovane e bella. Il fatto che intendevo io è che non potremo mai provare la stessa emozione di quando avevamo 10,11 anni perchè come la metti la metti siamo invitabilmente altre persone. E' la magia del nuovo che ci manca, del mai visto, dell'inesplorato, del riuscire a salire sopra quella sedia e prendere il cioccolato lassù, in cima all' Everest. Anche io ancora mi emoziono moltissimo col cinema, e provo sensazioni bellissime, ma diverse, più mature, e ,come dire, "controllate" perchè questa società, il vivere comune, ci ha regalato la vergogna dell'emozione e l'illusione che essere uomo vuol dire essere forte, essere di ghiaccio. Saluti.
Noodles_  16/04/2010 16:21:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, capisco il tuo punto ma continuo a non essere del tutto d'accordo. Per fortuna ci sarà SEMPRE qualcosa di inesplorato, di nuovo e di mai visto: dipende da noi, da come ci poniamo verso la vita e le scoperte che si possono fare ad ogni età. A 10 anni c'era il cioccolato in cima all'Everest (bello l'esempio), ora magari c'è la conquista di una donna che ci fa tremare le gambe...
Un'emozione è un'emozione, non ha età. E' vero che ora sono più mature, ma non per questo meno intense. Se sono più controllate dipende solo da noi: qualunque cosa ci dica la società, noi possiamo fare a modo nostro, senza vergognarcene. L'uomo deve essere forte in certe situazioni, verissimo, ma può ancora lasciarsi andare ed essere bambino in altre. Questo è il segreto, secondo me.
oh dae-soo  16/04/2010 16:51:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se solo fosse così caro Noodles... Il problema è che non c'è più la spensieratezza, più si va avanti più aumentano problemi, impegni e difficoltà. Quella donna per fortuna l'ho trovata a 16 anni, ne ho 32, il che significa che ho passato metà della mia vita insieme a lei. Comunque la penso esattamente come te e la tua ultima riga non è altro che la mia vita. Ciao, Giuseppe.
Noodles_  16/04/2010 20:08:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Continuo con le mie riserve, ma non c'è problema. :)
Un ulteriore approfondimento diventa difficile, e probabilmente pesante in questa sede... E poi come si dice: ogni testa è un mondo, ed è bello così!
Grazie per lo scambio di opinioni, e alla prossima.