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IL CINEAMATORE regia di Krzysztof Kieslowski

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  04/11/2011 00:37:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capìta, quelle rare volte di frequentare i cineforum, di trovarsi davanti a sorprese bellissime come questo film di Kieslowsky di cui fino a poco fa ignoravo l'esistenza. Una metafora sul cinema sulla vita sulla libertà di espressione e sulle rinunce in cambio di una (modesta) felicità, doppiamente autobiografico - in questo senso è rilevante la superba prestazione di Jerzy Stuhl, cineasta di un certo peso, e venato di una sensibilità visiva e morale di rara efficacia. Un film in un certo senso molto "sovietico", nonostante la presenza di Zanussi come se stesso al quale è affidata la battuta migliore ("Lei vuole diventare un artista?" "No" "Meno male"). Una prima parte splendida ma fin troppo frenetica nelle rivelazioni (sembra quasi che il pur sobrio montaggio "divori" gran parte dello script) e una seconda più riflessiva, forse un poco algida nella sua ambizione metafilmica (sembra un'omaggio a John Grierson con pennellate di Nouvelle Vague francese). Io non credo che il film esprima pienamente il suo potenziale, forse per la sua frammentarietà, ma è ricchissimo di sequenze straordinarie. Su tutte, quella del figlio che rivuole la bobina del cort. dove è stata immortalata la madre perchè "è tutto quel che gli resta di lei". Emblematica radiografia di un potere medianico e di ciò che rappresenta "laicamente e spiritualmente" il concetto di "visione" nella nostra contemporaneità