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IL SETTIMO SIGILLO regia di Ingmar Bergman

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Aenima     10 / 10  03/02/2005 10:45:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe. E il primo angelo diede fiato alla tromba, e ne venne grandine e fuoco misto a sangue e furono gettati sopra la terra, e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa, e fu arsa tutta l'erba verdeggiante. E il secondo angelo diede fiato alla tromba e una specie di grande montagna di fuoco ardente fu gettata dal mare, e la terza parte del mare diventò sangue. E il terzo angelo diede fiato alla sua tromba. E dal cielo cadde una stella grande, ardente come la fiaccola...La stella si chiamava Assenzio..." (Apocalisse di Giovanni capitolo 8)

Ed è così che, con una delle citazioni più suggestive della storia del cinema, si apre il capolavoro di Bergman...Un'amarissima riflessione sulla ricerca continua di un Dio nascosto che interpreta ambiguamente l'ambizione più recondita riguardante il desiderio umano: la conoscenza aprioristica e incondizionata del mistero della vita. Secondo le scritture sarà proprio la rottura del settimo (numero simbolico raffigurante il divino) sigillo ad aprire il "libro della vita" e rendere l'uomo, nella riconciliazione col Padre, partecipe del miracolo più fisico e divino in parti uguali...L'esistenza.
L'angosciante e ricorrente partita a scacchi con la morte fa da sfondo alla narrazione; la combinazione blasfema e coraggiosa tra il sacro e il profano permea ogni singolo fotogramma; una sinfonia crescente, che attraverso il diagare della peste trova il suo climax, conduce per mano lo spettatore in un viaggio tra le sensazioni, i ricordi e le volontà.
Ma in questo teatro di misfatti e ingiustizie spicca, chiaro come il sole, un momento di umana serenità; forse il punto chiave in tutta la cinematografia del regista...La ricerca si interrompe per un'istante e, in quella che potremmo definire una sorta sorta di comunione pagana con il latte e le fragole, il protagonista ritrova se stesso, i suoi ricordi...Il suo perchè.
Splendido, crudele e moralista al contempo questo film descrive il punto più profondo della cinematografia europea...Un Capolavoro di rara bellezza.





Dragon  17/02/2005 19:32:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti faresti un giretto su " Il posto delle fragole " ? Il tuo commento mi è stato di immeno aiuto nello scrivere, e magari ci terrei tu lo leggessi, se puoi dandomi il tuo parere. Grazie
Aenima  17/02/2005 20:18:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho letto molto volentieri e l'ho trovato interessante...