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IL SETTIMO SIGILLO regia di Ingmar Bergman

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Dragon     10 / 10  16/02/2005 22:51:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
" E non ti parla il suo silenzio? " Dio nasce nella coscienza umana, e l'uomo, seppur caparbiamente, non riesce a liberarsene; così è per la sua assenza, un vuoto incolmabile che tutti hanno provato fin nel profondo delle viscere, indissolubile, un brivido collettivo al solo pensiero della domanda; riflettendo si giunge magari a considerare che, non potendo trovare una meta, un luogo in cui ristorarsi con la gloria della risposta, la mente possa considerare ultimo raggiungimento e motivo di soddisfazione il ponimento stesso dei quesiti; una teoria che fermerebbe in un cristallino attimo dell'esistenza la risposta, ossia un arrivo, non una barriera, ma il traguardo dell'interrogazione personale sulla propria origine, sui misteri della vita e della morte; talune volte mi è capitato di pensare alle domande come una particolare specie di risposte, ma allora si dovrebbe, per giustizia ( la quale di rado appartiene a questo mondo ), fare anche delle risposte effimere domande; ma io sono veramente padrone o meno di volere? Volere almeno poter considerare solo quelle domande che sono un particolar tipo di risposte? Una risposta effettiva non posso negarla, nè mi permetto il lusso di lasciare il punto interrogativo; questa è la considerazione: se fossi giunto alla risposta di sicuro non me ne starei qui a scrivere ( a meno che non ve la volessi comunicare, cosa che farei sicuramente, non ritenendomi almeno io stesso egoista; ma spetta agli altri giudicare ), nè mi sarei interessato, ma questo credo sia più un discorso di indole e di gusto, a visionare pellicole di cui conoscevo i temi: amarezza della morte, dolcezza dell'ingiustizia di cui sottilmente è ricolma la vita; ma in fondo via dalle mie frasi anzitutto parole come " amarezza ", " dolcezza " ; proprio con una scrittura fluida e disinpegnata m'accingo a narrare dell'anima, di me, della coscienza e del subconscio ( grande e doveroso è qui l'elogio a Stalker, di cui, come promesso, spero al più presto di buttar giù una recensione, sempre sperando che con parole come quelle che ora sto usando non lo si giudichi, e tra l'altro anche questo stesso commento, stupido, superficiale, fuori luogo ), e non posso fare a meno di constatare con quanta miseria anche le mie rimuginazioni siano recalcitranti ad uscirmi da dove non so, ( io spero con dolcezza sincera dal cuore, senza voler cadere in quell'ingenuità che molta gente confonde con la delicatezza e la sensibilita; ma non mi voglio attribuire nessuno di questi aggettivi, nè dico ciò perchè in realtà mi si apprezzi: è la sola voglia di un uomo di continuare a vivere, per quanto possa essere lunga questa parentesi, per quanto dilatato possa risultare un sentimento, per quanto guardare un film possa, a prima vista, non significare anche provare dolore, crescere, maturare nella consapevolezza della brutalità circostante ) con la piattezza di una concezione bidimensionale; cioè con la sola considerazione di " dolce " e " amaro " ; forse è solo travasandoli l'uno nell'altro che si può trovare un rifugio, un porto sicuro da altri labirinti, domande, vicoli ciechi sotto il sole infuocato del tempo; eppure, sempre e solo eppure dice un uomo dal ristretto vocabolario, eppure una fusione, un circolo vizioso che come un anello leghi domande e risposte, ecco, quest'anello è impossibile; provate a immaginare la mescolanza di due elementi, che siano o no domande e rsposte, come ad un mucchio di terra raggrumato; stiamo volando con la fantasia, e volando vediamo questa terra, che può essere pianeggiante e rada o mostrare picchi scoscesi e rilievi; ora considerate la viziosa circolarità di cui prima parlavo, senza cumuli, piatta e costante, proprio come il paesaggio pianeggiante, come un anello, come un flusso indistinto a cui nella sfugge: e gira, gira e si perde nel suo circolo; per questa piattezza io non vedo questo circolo, questa omogeneità indistinta come un piano bianco nello spazio infinito; ma se quella terra di prima presenta rocce, affioramenti, monti, allora risalterà, non risulterà nè omogenea nè compatta, ma visibile e dura; perciò, se prima pensavo alla fusione di domanda e risposta come ad un circolo, ora mi devo smentire, perchè mi accorgo che quel moto perpetuo risulterebbe invisibile e vano per la sua indistinzione con ciò nel quale è immerso; la mia idea è che quindi il rapporto suddetto equivalga non ad un circolo, ma visualizzandolo contestualmente, ad una forma non piatta e indistinta, tale da attirare l'uomo che altrimenti non si accorgerebbe della sua presenza per un'indistinzione con il mondo attorno, e che quindi non si porrebbe lo stesso quesito: " Cos'è la domanda? ", e perlopiù ricorrendo ad un termine che non ha significato ( come tutti i termini non ne hanno essenzilamente ) per dire quella cosa che poi viene e verrà chiamata " domanda " .
E' stato emozionante scavare assieme a voi che ora state leggendo ( e vi ringrazio anche per questo tempo che state perdendo nel seguire le problematiche di un folle per nulla esaltato ) nella consapevolezza di ciò che questo film mi ha lasciato dentro, che io sia o meno in quella che vien detta crisi adolescenziale, non facendo il rituale, squallido, disimpegnato commento ( a cui spesso ricorro nella voglia di dare un parere, ma non in quella di impegnarmi profondamente, seppur in maniera lecita, nella realizzazione del commento stesso. )
In definitiva ho voluto scrivere l'infinitesimale parte di ciò ho provato a domandarmi, tramite la scintilla di capolavori cinematografici come questo, e ho preferito tentare di rendere l'anima su un foglio, piuttosto che descrivere oggettivamente, con freddezza passionale, l'ennesimo film di cui mi sto appassionando, così come cresce la mia gratitudine per questo sito, il suo staff e la sua realzizzazione impareggiabile e professionale, nel rispetto e nella cura dei valori che accostano qualsiasi uomo alle arti, in particolare all'ottava nel nostro caso, l'amore per il cinema.

Vi prego di non disprezzarmi per la singolarità di questo commento, per le sue sciocche pretese, per il fatto che sia uscito dai canoni per seguire un aquilone che nulla c'entra con la retta via, per le sue domande e per le sue risposte, per la sua emotività che ad alcuni sembrerà irreale ed eccessiva, per le sue e le mie afflizioni.

Grazie
Aenima  17/02/2005 20:20:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse è più "commento" di quanto si possa immaginare...In effetti è la trasposizione sentimentale delle sensazioni che il film può causare nello spettatore...Esperimento riuscito...Congratulazioni.

ora devo proprio scappare "il posto delle fragole" lo leggerò a giorni...Ciao e grazie.
Dragon  17/02/2005 21:32:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sono contento, grazie; e poi, da come ti ho menzionato nell'altro comm., mi sembrava più che doveroso invitarti, e sono felice tu abbia gradito almeno questa prima parte
thohà  18/06/2005 13:31:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho parole. Fatti vivo nel forum... c'è bisogno di persone come te. Personalmente mi sentirei arricchita.
Invia una mail all'autore del commento Andre85  16/02/2005 23:10:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao dragon, ora non riesco a leggere tutto il tuo tema, ma solo le ultime 2 righe e sono bastate x invogliarmi alla visione di questo film!!
Dragon  17/02/2005 19:28:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se vorrai leggere tutto, e in quel caso ti invito a completare la lettura con il mio commento a " Il posto delle fragole ", mi farebbe piacere conoscere il tuo parere, e cercare di passar voce di questi film, che entrino in classifica e ci rimangano
Invia una mail all'autore del commento Andre85  17/02/2005 22:25:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
clap clap clap!! bravo. inizialmente mi chiedevo se fosse un commento al film o solo un tuo esame di coscienza, cmq ml bella la metafora del cerchio. visto che hai detto che tutti questi pensieri (e tanti altri) sono scaturiti dalla visione di film come questo mi diresti quali sono gli altri? sono curioso. ah un'altra cosa lascia stare la classifica se questo film è come me lo sono immaginato (come altri capolavori) è per pochi NON dovrebbe comparire in classifica! sono cose a parte. anzi non guardare proprio piu la classifica piuttosto vieni nel forum ...provoca meno inca.z.zature... :-)
Prof  28/02/2005 20:44:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E’ un film d’autore, dall’ambientazione veramente “spettrale”, come dice Lotito, suggestivo ed affascinante. Ma l’ho trovato lento. I suoi significati sono profondi, ma anche piuttosto didascalici ed in definitiva prevedibili. Non lo voto perché sono consapevole del suo valore intrinseco - e pertanto lo rispetto e non ho intenzione di deprezzarlo (vedi la medesima scelta operata per Stalker) -, ma ho trovato, paradossalmente, più significativo Il posto delle fragole. Forse per la sua impronta più intelligibilmente soggettivistica rispetto all’enigmatica escatologia ed all’impianto più arditamente universalistico de Il settimo sigillo? Non lo so; probabilmente sì. Forse perché sarò stato più affascinato dal fantastico dottor Isak Borg che dal cavaliere Antonius… ecco, non ne ricordo, sintomaticamente, il cognome, anche se per ben due volte l’ho sentito proferire nel film…
D’altronde al cuore non si comanda, le emozioni scaturiscono spontanee dentro di noi, rendendoci gradito o inviso ciò in cui ci imbattiamo, e spesso irrazionalmente.
Anch’io mi associo al coro unanime di complimenti per le tue originali elucubrazioni, e ti invidio forse un po’, perché la maggiore disillusione comportatami dalla mia (sicuramente) maggiore età mi impedisce ormai di proiettarmi in siffatti slanci…
Sperando di non averti eccessivamente deluso, ti saluto cordialmente.

PS: Block, era Block il cognome del cavaliere, ora ricordo…
Aliena  26/02/2005 18:26:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
caspita... complimenti...