caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL SETTIMO SIGILLO regia di Ingmar Bergman

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Divino Stanley     9 / 10  16/03/2007 22:27:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sebbene tutti lo considerino un capolavoro, non penso che in questo film sia stato colto il vero intento di Bergam: penso che il regista svedese non volesse far interrogare lo spettatore sulla Morte ma sulla fede in Dio. Il film si svolge nel Medioevo (quale periodo poteva essere più adatto per un film che affrontasse il tema della religione?) e narra la singolare vicenda di un cavaliere appena tornato dalle Crociate, che nei numerosi scontri con i mori aveva perso la fede in Dio. Egli, appena giunto in patria, viene accolto dalla Morte la quale, ferita nell'orgoglio, accetta una sfida a scacchi col nobile, sapendo di non poter perdere. La partita si alterna con le peregrinazioni del cavaliere e del suo scudiero attraverso una terra che persino il nobile fatica a riconoscere come sua: tutta l'area è dilaniata dalla peste che miete vittime a destra e a manca. Il cavaliere viene a contatto con le pratiche religiose tipiche del Medioevo: troviamo un attore mistico, una setta di flagellanti e un gruppo di "cacciatori di streghe" e tutti mostrano la propria idea su Dio e sulla fede. Il nobile, sebbene dunque incontri religiosi di ogni genere, non riesce ad ottenere una risposta veritiera ed attendibile sull'esistenza di Dio e solo alla fine prenderà una decisione chiara. Penso dunque che la Morte in questo film sta a rappresentare l'ideale tipico medievale dell' imminenza dell' apertura del "settimo sigillo" e dunque della fine del Mondo, fatto che, come già detto, porterà alla presa di posizione del nobile riguardo Dio.
Dal punto di vista stilistico è da sottilineare la stupenda sceneggiatura, tipica forse di più di un testo teatrale più che di uno cinematografico, e il tono sarcastico usato da Bergman per sfatare l' ideale comune di un Medioevo serio e bigotto. Poi sono da antologia la scena in cui la Morte si siede per la prima volta davanti alla scacchiera e quella finale.
Premetto di non avere molta conoscenza del cinema anni '50, ma per quello che ho visto è senza dubbio il migliore.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER