Pierre Bezuchov 9½ / 10 20/05/2009 09:45:09 » Rispondi Geniale. Inutile polemizzare sulla diversità contestuale in cui è inserito oggi, è un fatto dimostrato che i capolavori veri non invecchiano mai.
Il film di Bergman è una perfetta rappresentazione della vita, perfetta proprio in quanto ha come soggetto l'ultima battaglia che ogni uomo deve combattere: quella contro la propria morte. La vita scorre in un attimo, senza che ce ne accorgiamo scivola via e possiamo solo fare del nostro meglio nel tempo che ci è concesso; immancabilmente però, questo non ci basta mai.
Affresco indagatore di un'epoca oscura; fuoco fatuo ingannatore, ci illude rinchiudendo la vita, la morte, i più grandi misteri dell'umanità nelle regole e costrizioni dei pezzi di una scacchiera. Sforzo e fede possono trionfare sul nulla? Possiamo noi ottenere più tempo, fosse per il più nobile degli scopi, o per la più alta delle aspirazioni? Possiamo noi ingannare la Morte?
Ambientazione e scenografia non curatissime ma efficaci ci mostrano un anno mille confuso e spaventato, tra demoni, appestati e flagellanti non c'è conforto, non c'è rifugio, non c'è speranza.
Probabilmente questo film è davvero un po' troppo vecchio per i nostri tempi, ormai siamo abituati a super-effettoni grafici, inquadrature nervose e tematiche ultrapsicologiche. Ma io credo sia un bene che sia così vecchio. Non oso immaginare cosa ne sarebbe risultato se alla regia ci fosse stato qualcuno dei nostri tempi, tipo Ron Howard. Brrrr.
Bathory 20/05/2009 15:04:34 » Rispondi questo film non sarà vecchio neanche fra 600 anni..
Aletheprince 23/06/2009 23:16:39 » Rispondi non concordo. Con Ron Howard sarebbe uscita una fetecchia...!