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IL SETTIMO SIGILLO regia di Ingmar Bergman

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pier91     9½ / 10  30/01/2012 15:17:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"-Io vorrei sapere, senza fede, senza ipotesi, voglio la certezza. Voglio che Iddio mi tenda la mano e scopra il suo volto nascosto, voglio che mi parli.
-Il suo silenzio non ti parla? "

La necessità e l'impossibilità della preghiera, l'assenza ingombrante di Dio, la ricerca del senso del vita. Tematiche ordinarie nell'arte, sebbene mai mediocri. Bergman intuisce che ogni banalità è nient'altro che una verità stanca e avvizzita, meritevole d'una rinascita. Riscopre il potenziale delle parole semplici e assegna alle immagini un'intensità parossistica, quasi nevrotica, perché è allucinante il groviglio delle angosce e dei desideri umani, ma tutto infantile il loro linguaggio.
La cifra più sconvolgente de "Il settimo sigillo" è l'ironica celebrazione dell'unica religione universalmente credibile, quella della Paura. Scrutando gli occhi della donna presunta indemoniata, Antonius legge una "paura disperata", Jons la consapevolezza "del nulla, del nulla che ormai la sommerge." L'uno continua ad indugiare nella matassa dei perché, crogiola fra le braccia rassicuranti del dubbio, l'altro si concede delle risposte e le divulga a voce ferma, più in uno sforzo d'autoconvincimento che non in uno slancio di presunzione. E' la stessa la realtà che intravedono, lo stesso il panico che percepiscono, diversi i tentativi di esorcizzarlo.