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IL SETTIMO SIGILLO regia di Ingmar Bergman

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GianniArshavin     7½ / 10  07/01/2014 21:28:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il Settimo Sigillo è una pellicola del 1957 diretta da Ingmar Bergman.
La trama vede un soldato crociato,che tornando disilluso e sconfortato dalla guerra,troverà ad attenderlo la morte con la quale ingaggerà una partita a scacchi per ritardare l'inevitabile condanna. Durante questo particolare match il protagonista,colto e profondo,ragionerà sulla vita dopo il trapasso,rifletterà su Dio e sulla sua "silenziosa" presenza e cercherà di cogliere il vero significato dell'esistenza umana.
Su questi temi esistenziali si basa Il Settimo Sigillo,uno dei più famosi,innovativi ed imitati film del regista svedese che affronta in un'ora e mezza le domande scottanti che ho elencato prima,non risultando mai banale o retorico.
Quando si parla di questi classici,un po come per quelli letterari,si rischia il naturale timore reverenziale. Qui abbiamo un lavoro maestoso,che ci propone una ricostruzione incredibile del mondo medievale in cui si snoda la vicenda,il tutto supportato da un bianco e nero cupo e lugubre che riflette i tempi oscuri che viveva la Scandinavia durante l'epoca della peste e della superstizione.
Gli attori rendono tutti al massimo,in primis l'interprete della morte.
Proprio le scene dove compare quest'ultima sono stralci di pura arte cinematografica,ed elevano il film a livelli altissimi toccando i picchi del capolavoro assoluto. Ogni scena della partita è strutturata benissimo,i dialoghi sono profondi ma mai astrusi e inducono,anche presi singolarmente,a riflessioni importanti sulla morte e su quello che dopo ci attende. Ancora oggi,dopo quasi 60 anni,questi duetti fra il cavaliere e la morte vestita di nero risultano magnifici e d'insegnamento per ogni regista odierno.
Come dicevo prima,però,non bisogna cadere di fronte a questi film nel timore reverenziale,e quindi quando c'è da criticare qualche aspetto bisogna farlo.
Questa pellicola infatti penso che sia invecchiata male,e può risultare lentissima ad uno spettatore moderno. Molte scene le ho trovate superflue e fuori luogo,e spezzano il clima funesto dell'atmosfera.
Il ritmo è compassato al massimo per tutta la durata del film,e solo i momenti della partita e il grande finale possono rimediare a questa situazione. Inoltre lo stampo troppo teatrale dato all'opera sembra effettivamente superato.
Chiudo dicendo che questo rimane un prodotto da gustare almeno una volta nella vita,anche se è arrivato ai nostri giorni con qualche comprensibile difetto d'età. Capolavoro? Per la sua epoca e per alcune scene direi proprio di si,mentre oggi forse qualche punticino lo paga.