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COLD PREY 2 regia di Mats Stenberg

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steven23     7 / 10  25/11/2015 14:34:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La storia prosegue dove si era interrotta nel primo capitolo, la protagonista assoluta è la medesima ma, soprattutto, non cambia di una virgola il livello medio del film... e questo malgrado il cambio di regia.
Ciò che cambia, e qui sta la sostanziale differenza con il predecessore, è la location: niente più albergo abbandonato tra le nevi bensì un ospedale. Una perdita secondo molti, non per quanto mi riguarda... sì, inevitabilmente viene a mancare un po' di quel fascino incontrato lassù sulle montagne, in quell'hotel dannatamente funzionale alla storia; ammetto, però, che anche l'ospedale in questione ci fa una gran figura, freddo, grigio (a tal proposito più che buona la fotografia), con un'aria vissuta e vasto in quel modo che alla fine risulta opprimente piuttosto che liberatorio.
E, ancora una volta, la regia mostra di saper gestire a dovere gli spazi... e di sfruttarli in maniera impeccabile.

La storia, ovviamente, manca di quella ventata di fresco che si respirava nel primo, in compenso non c'è una parte introduttiva altrettanto lunga e ciò porta a un aumento del ritmo che in uno slasher non fa poi tanto male. Lo splatter non è mai esagerato e la tensione palpabile.

I personaggi, forse, sono il punto più debole dell'intera pellicola, ancor meno convincenti di quelli visti nel capitolo iniziale. Anche qui, però, c'è chi fa da contraltare alla mancanza...
... la Berdal, se possibile, supera quanto mostrato durante gli accadimenti tra le montagne e regala un'altra, buonissima interpretazione. Jannicke mostra molteplici sfaccettature ed esterna gradualmente ma con grande intensità la sofferenza per quanto passato, la paura e il dolore... ma soprattutto rabbia, quella rabbia che nel film precedente non si era vista se non sul finale. E, a tal proposito, lo sguardo dell'attrice norvegese è maledettamente indicato per esternarla: cupo, profondo e accompagnato da un'espressività ideale per il tipo di ruolo affidatole. Il risultato finale è una protagonista oltremodo convincente e in grado di far passare in secondo piano la linearità di coloro che la circondano.