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LE CONSEGUENZE DELL'AMORE regia di Paolo Sorrentino

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emox     8½ / 10  08/11/2006 12:19:22 » Rispondi
Questo film avrei voluto vederlo appena uscito qualche anno fa. Ricordo che rimasi particolarmente affascinato dal trailer: la fotografia sembrava ottima, la colonna intrigante, in definitiva mi sembrava un film davvero da vedere, un film che si discostava dai canoni e Italiano, per giunta (cosa più importante).
Con questo inizio il mio commento sembrerebbe aprire una valutazione alquanto negativa, ma non è così. Sono sicuro che se fossi andato a vedere il film subito dopo aver visto il trailer ne sarei rimasto molto deluso, poichè mi sarei aspettato di vedere una pellicola di tutt'altro genere, tanto più che non ne sapevo nulla del regista. Questo mi porta a due considerazioni. La prima è che, come mi è capitato per la stragrande maggioranza dei film che ho visto recentemente, ancora una volta ho avuto la conferma che bisogna assolutamente diffidare del trailer che in questo caso infatti lasciava intedere un film di tutt'altro ritmo e genere. La seconda considerazione è che forse buona parte dei commenti negativi a questo film derivano proprio da questo problema, forse molte delle persone che hanno visto il film al cinema si aspettavano altro e quindi si sono trovate "costrette" a vedere qualcosa che non volevano.
Ho visto il film in modo disinteressato, non conoscevo il regista, non sapevo della critica. Il film l'ho visto per quello che mi ha trasmesso e mi è piaciuto. E' un film triste, alienante ma non è detto che chi va al cinema per vedere un buon film debba per forza divertirsi. Il messaggio c'è, non è affatto un film vuoto e per messaggio non intedo le citazioni letterarie e i manierismi intellettualistici. Andiamo al di la di queste cose, forse finalmente potremmo apprezzare le cose che si fanno a casa nostra senza dover per forza guardare oltreoceano.
Concordo con chi definisce scadenti alcune interpretazioni. E' vero, alcuni personaggi minori recitano male e in alcuni punti (la partita ad "asso piglia tutto" ne è un esempio) permea troppa teatralità che al cinema un pò stona (più per un fatto culturale e d'abitudine però). La scena dell'incidente è davvero brutta e insensata nelle sue dinamiche così come l'avvicinarsi senza motivo apparente del mafioso al finestrino della macchina alla fine della pellicola. Non vedo perchè bollare la mancanza di dialoghi (molte volte basta un'espressione o uno sguardo) oppure la tristezza e lo squallore generale, in fondo è tutto voluto.
Il film mi è rimasto dentro, questo perchè ci sono scene e dialoghi che acquistano il loro vero significato solo dopo che i titoli di coda sono passati oltre, anzi anche dopo molto tempo. Ho letto giudizi negativi sulla resa che il regista ha voluto rendere della mafia, l'incontro con boss, il comportamento degli stessi...quelle scene non parlano di questo, l'essenza vera è un'altra: l'indiffererenza di chi è al potere nei confronti degli "ingranaggi" facilmente sostibuibili, la facilità con cui si decide in pochi gesti della vita di qualcuno. Ma ancora di più, il film parla della vita persa, dell'amore che in fondo è l'unica forza capace di smuovere anche una vita ormai al margine e, quando negato, è l'unica forza che può portare all'autodistruzione, riuscendo però sempre a conservare un soffio di nostaglia (amore) anche su un traliccio dell'alta tensione in una distesa innevata, quando tutto finisce perchè si è persa la speranza...bellissima la frase "...a me non mi ha mai amato nessuno". E infine se si guarda bene tra le righe il film parla anche della sfortuna, voluta o anche inattesa. Bravissimo il protagonista, metà della bellezza di questo film va sicuramente a lui, l'altra metà alla sceneggiatura.